Recuperato in aeroporto un carico di Khat

Il carico di Khat recuperato al Pastine di Ciampino: proveniva dal Gambia e era destinato al mercato romano

Intercettato all’aeroporto di Ciampino un carico di 12 chilogrammi di Khat.  A recuperarlo i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma e i funzionari dell’Agenzia delle Accise, Dogane e dei Monopoli durante un controllo congiunto. Lo stupefacente proveniva dal Gambia ed era destinato al mercato illegale romano.

Il carico di Khat recuperato al Pastine di Ciampino: proveniva dal Gambia e era destinato al mercato romano

Nel corso di controlli su spedizioni provenienti dall’Africa, l’attenzione delle Fiamme Gialle della locale Compagnia è stata attratta da alcuni cartoni accompagnati da documentazione emessa dalle autorità fitosanitarie del Gambia riportante la scritta “foglie di Henne”.

Un’ispezione più accurata ha invece permesso di rinvenire fogliame essiccato di khat con valori significativi di catinone e catina, principali elementi attivi dello stupefacente. Un paio di anni a Fiumicino erano stati sequestrati 76 chili della stessa sostanza, un sequestro record (leggi qui).

Uno stupefacente pericoloso

Il Khat (anche noto come qat o chat) comprende le foglie ed i germogli freschi del Catha edulis Forsk, un arbusto fiorito sempreverde coltivato in Africa orientale e nella penisola arabica sud-occidentale. Le principali componenti attive del khat sono il catinone e la catina, due elementi strettamente correlati all’amfetamina.

Ingerito o fumato

Anche se il khat può essere ingerito come infuso oppure fumato, il modo più comune di assunzione consiste nel masticarne la pianta. In tal modo il materiale vegetale fresco (steli, foglie e boccioli) rilascia un succo che viene inghiottito mentre i residui vengono sputati. Di solito, un individuo consuma 100-200 grammi di foglie di khat alla volta (circa un mazzetto), ed i suoi effetti durano diverse ore. Vengono utilizzate anche infusioni ottenute con foglie secche. Come nel caso del recupero di Ciampino dove il fogliame era per lo più essiccato.

Masticare il khat è una pratica tradizionale in Yemen ed in alcuni paesi dell’Africa occidentale. Tuttavia l’uso del khat viene sporadicamente segnalato in Europa come sostanza preferita tra gli immigranti di Somalia, Etiopia, Kenya e Yemen.

Gli effetti euforici

Sia il catinone che la catina sono stimolanti del sistema nervoso centrale, ma hanno una potenza inferiore rispetto all’amfetamina. Il consumo di khat porta ad effetti qualitativamente simili a quelli dell’amfetamina, cioè aumento della pressione sanguigna, stato di euforia e allegria, aumento dello stato di allerta ed eccitazione. Gli effetti euforici del khat iniziano dopo circa un’ora di masticazione.

Gli effetti psicoattivi possono essere seguiti da  depressione, irritabilità, anoressia e difficoltà di dormire. L’uso frequente di dosi elevate può dare  anche reazioni psicotiche.

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