Roma, sequestrati 40 chili di tabacchi e 41mila articoli per fumatori: cinese multato

Il cittadino asiatico, gestore di un'attività nella Capitale, è stato denunciato e multato dalla polizia di stato

Roma: maxi-sequestro operato nei giorni scorsi da parte degli agenti della polizia  di stato dell’XI distretto di Pubblica sicurezza di San Paolo, confiscati 40 chili di tabacchi e 41 mila prodotti ed accessori collegati allo stesso settore, con annessa denuncia e sanzione amministrativa inflitta al gestore di una attività per oltre 10mila euro.

Il cittadino asiatico, gestore di un’attività nella Capitale, è stato denunciato e multato dalla polizia di stato

Nel dettaglio, gli agenti hanno denunciato in stato di libertà un cittadino cinese che si era reso responsabile della vendita senza autorizzazione di tabacchi e prodotti ed articoli per fumatori.

In particolare, è stato anche effettuato un controllo amministrativo che ha permesso di accertare che il gestore non rispettava gli orari di accensione degli apparecchi da intrattenimento delle slot e metteva in vendita tabacchi e prodotti accessori per il fumo senza autorizzazione.

L’operazione ha permesso di sequestrare circa 40 chili di tabacchi e 41mila accessori per il tabacco (filtri e cartine) per un valore approssimativo di 15mila euro.

I poliziotti hanno proceduto a sanzionarlo per queste violazioni con una multa  di oltre 10mila euro e hanno denunciato il cittadino asiatico.

Proprio questa mattina, venerdì 2 dicembre, vi abbiamo dato notizia di un’altra gigantesca truffa ai danni di una Asl del Lazio, sventata dalla guardia di finanza e dai carabinieri del NAS (leggi qui).

In questo caso, gli approfondimenti delle forze dell’ordine avevano evidenziato che, dal 2012 al 2019, gli indagati avevano falsamente attestato sulle cartelle cliniche dei numerosi pazienti dimessi dalla struttura sanitaria monitorata, l’avvenuta erogazione di prestazioni di tipo oncologico e urologico mai effettuate, ottenendo dalla Regione Lazio indebiti rimborsi.

Il modus operandi evidenziato ha poi permesso agli indagati di ottenere indebitamente, nel corso degli anni, milionari  rimborsi e pagamenti da parte della Regione Lazio, perchè venivano indebitamente incassate, a titolo di rimborso pubblico dal Servizio Sanitario Nazionale, somme più elevate al posto di quelle corrette sulla base delle prestazioni effettivamente rese, ottenendo quindi un indebito profitto.

In questo contesto, l’Autorità Giudiziaria ha coinvolto la Guardia di Finanza di Frascati per procedere all’esatta quantificazione delle somme, all’identificazione di tutte le posizioni finanziarie di interesse – riconducibili ai soggetti interessati dal provvedimento – e all’esecuzione di tutti quei riscontri necessari a individuare le proprietà immobiliari che, quindi, sono state oggetto di valorizzazione secondo gli indici Omi.

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