Su Rai Scuola il docu film Inail su Antonio Maglio: dal Centro paraplegici di Ostia alle prime Paralimpiadi

Appuntamento in TV domenica 18 settembre per la proiezione del documentario su Antonio Maglio: il corto verrà trasmesso in occasione del 62° anniversario dalle prime Paralimpiadi

Frame dal video su Antonio Maglio - Fonte sito Inail

Ostia: la determinazione e l’esempio umano di Antonio Maglio che già ci aveva commosso  il 16 maggio scorso in prima serata, con il film per la tv “A muso duro” magistralmente interpretato da Flavio Insinna (leggi qui), torna sul piccolo schermo, e lo fa tramite Rai Scuola, il canale tematico dedicato agli studenti (al numero 57 del digitale terrestre).

Domenica 18 settembre infatti, a partire dalle ore 19.00, in occasione del 62° anniversario dalle prime Paralimpiadi, verrà trasmesso il documentario realizzato dall’Inail, dal titolo: “Dal Centro paraplegici Inail di Ostia alle prime Paralimpiadi del 1960”, e dedicato alla vicenda umana e professionale di Antonio Maglio.

Appuntamento in TV domenica 18 settembre per la proiezione del documentario su Antonio Maglio: il corto verrà trasmesso in occasione del 62° anniversario dalle prime Paralimpiadi

La storia di Antonio Maglio raccontata attraverso le testimonianze di medici e stretti collaboratori, arriva in TV su Rai Scuola, domenica 18 settembre a partire dalle ore 19.00, in occasione del 62° anniversario dalle prime Paralimpiadi che furono proprio una felice intuizione del medico Inail, pioniere della sport-terapia.

Già presentato in anteprima il 9 giugno scorso, durante il convegno dedicato alla memoria del grande medico dell’Istituto, il documentario, già disponibile sul portale dell’Istituto, contiene immagini del Centro paraplegici Villa Marina di Ostia, oggi Centro Paraplegici di Ostia “Gennaro Rosa”, che a giugno di quest’anno ha festeggiato 65 anni dall’inaugurazione (leggi qui), e interviste inedite di persone a lui molto vicine nella professione, tra cui David Fletzer, Primario del centro spinale di Ostia dal 1998 al 2015:

Il paziente deve considerarsi un cittadino di serie A quando rientra nel suo ambiente lavorativo e familiare, se non si riesce in questo il percorso è fallito. È questo uno dei punti cardine del percorso riabilitativo ideato da Maglio, lui aveva diviso le fasi del recupero e la penultima era quella del reinserimento”.

Nella testimonianza di Venceslao Tovaglia, il Medico specialista in ortopedia e traumatologia è palesata la grande intuizione dell’inventore delle Paralimpiadi: “Vedere nello sport un efficace strumento di integrazione delle persone con disabilità – ha commentato -. Maglio ebbe la grandissima intuizione che lo sport potesse recuperare i giovani infortunati e sviluppò fortemente il concetto del reinserimento lavorativo attraverso l’attività sportiva. L’Inail credette in questa intuizione e spese notevoli fondi e risorse nello sviluppo di una linea di recupero attraverso lo sport“.

Immancabile contributo nella memoria dell’attività di Maglio, è poi quello di Ovidio Gigli, fisioterapista e preparatore atletico del Cpo Inail che nel corto documentario ricorda le sedute di allenamento a Villa Marina, come anche le testimonianze di coloro che sono diventati campioni paralimpici. Atleti come Aroldo Ruschioni (campione dal 1960 al 1972), ricordano l’esperienza atletica e sportiva vissuta ai tempi di Villa Marina: “Maglio sceglieva personalmente gli atleti e se non eri bravo e non ti allenavi non ti portava alle gare”.

Insomma un successo annunciato che segue il grande riscontro di pubblico e critica ricevuti per la fiction “A muso duro. Campioni di vita” (leggi qui), Diretto da Marco Pontecorvo e interpretato da Flavio Insinna, per ricordare la figura del luminare, che insieme a Ludwig Guttmann uno dei padri della sport-terapia.

“La sua convinzione – come spiega la nota dell’Inail – era che attraverso l’attività motoria i pazienti potessero trovare energie fisiche e morali per reagire e ricominciare a vivere con pienezza e fiducia. Senza il suo lavoro e il suo impegno che durò dal 1935, anno del conseguimento della laurea in medicina e chirurgia all’Università di Bari fino al giorno della sua morte avvenuta a Roma il 7 gennaio 1988, non ci sarebbe stato il sogno delle Paralimpiadi e probabilmente la vita di tante persone con disabilità sarebbe stata diversa“.

In copertina una foto estratta dal video dedicato ad Antonio Maglio, e realizzato in occasione del primo Festival della Cultura Paralimpica organizzato dal Cip alla stazione Tiburtina di Roma.

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