Ostia, spiagge libere nel mirino: blitz della Finanza tra chioschi e lettini

Nelle spiagge sottoposti a controllo in particolare i servizi di ristorazione: l'inchiesta potrebbe allargarsi. Gestori ritenuti abusivi.

Sulle spiagge libere di Castel Porziano e Capocotta arriva la Guardia di Finanza. Il risultato: tre gestori di altrettanti stabilimenti sono stati iscritti nel registro degli indagati.

Nelle spiagge sottoposti a controllo in particolare i servizi di ristorazione: l’inchiesta potrebbe allargarsi. Più gestori ritenuti abusivi

La procura di Roma, che ha delegato gli accertamenti, procede per occupazione abusiva, con l’aggravante, della sottrazione di pezzi di spiaggia del demanio pubblico.

Le verifiche sono solo iniziate concentrandosi sui servizi di ristorazione, in particolare per tavoli e chioschi per il posizionamento dei quali mancherebbero le autorizzazioni.

Era già successo prima dell’estate del 2015, a pochi mesi dallo scioglimento per mafia del X Municipio. Ma alla fine i gestori vennero addirittura ripagati dal Campidoglio.

Tutto sarebbe partito da alcune richieste presentate dagli stessi gestori, alcuni di Castel Porziano e altri di Capocotta, al Comune per poter ampliare o ricostruire le strutture di legno sulla sabbia.

La domanda, però, non è stata accolta dagli uffici capitolini perché negli ultimi anni sarebbe sorto il punto interrogativo su chi ha la competenza per quelle spiagge.

Tecnicamente sarebbero in carico al Campidoglio, dopo che nel 1965 l’allora Presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat le ha donate al Comune di Roma, ma è dal 2001 che l’amministrazione centrale non rinnova la convenzione.

Ora ai finanzieri del nucleo investigativo di Ostia spetterà sciogliere anche il nodo delle competenze. L’unica certezza, le spiagge non sono dei privati.

Nei giorni scorsi la denuncia di Labur Ostia

“Le occupazioni delle spiagge libere di Ostia Ponente sono irregolari”. Lo denuncia Labur, che afferma come le occupazioni di alcuni arenili siano senza titolo con la sistemazione di strutture sulla spiaggia affidata e il posizionamento dei cartelli su un’altra.

Il Decimo Municipio – secondo il Laboratorio Urbanistica – non controllerebbe e l’agenzia delle Dogane riceverebbe addirittura comunicazioni errate (leggi qui).

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Labur Ostia, denuncia sulle spiagge libere: “Occupazione irregolare”