Labur Ostia, denuncia sulle spiagge libere: “Occupazione irregolare”

Labur Ostia, denuncia sulle spiagge libere: "I cartelli sono stati posizionati senza alcuna autorizzazione, vanno rimossi secondo la legge"

“Le occupazioni delle spiagge libere di Ostia Ponente sono irregolari”. Lo denuncia Labur, che afferma come le occupazioni di alcuni arenili siano senza titolo con la sistemazione di strutture sulla spiaggia affidata e il posizionamento dei cartelli su un’altra. Il Decimo Municipio – secondo il Laboratorio Urbanistica – non controllerebbe e l’agenzia delle Dogane riceverebbe addirittura comunicazioni errate.

Labur Ostia, denuncia sulle spiagge libere: “I cartelli sono stati posizionati senza alcuna autorizzazione, vanno rimossi secondo la legge”

I cartelli – afferma Labur – sarebbero stati posizionati senza alcuna autorizzazione. Chi è affidatario solo di servizi non avrebbe alcun titolo per posizionare strutture (seppure leggere, rimovibili) sull’arenile, fossero anche passerelle o vele per le zone d’ombra. In altre parole, non avrebbe la gestione della spiaggia.

Prosegue la denuncia di Labur che afferma come l’Agenzia delle Dogane abbia ricevuto delle comunicazioni errate

“Dopo oltre un mese nessuno se ne è accorto – continua Labur che prosegue – L‘affidatario, inoltre, avrebbe inviato all’Agenzia delle Dogane una comunicazione con lo stesso errore di spiaggia necessaria per posizionare strutture sull’arenile. Tale ‘comunicazione’ non è la richiesta di ‘autorizzazione’ per realizzare il rimessaggio dei lettini e degli ombrelloni che sarebbero tenuti – secondo il Laboratorio – per adesso accatastati illegalmente sulla spiaggia”.

“La ‘comunicazione’ di cui sopra è in fase di istruttoria dunque non esiste nulla di analogo, già ottenuto, per tutte le altre strutture che occupano la spiaggia e che impediscono di fatto al cittadino una libera fruizione dell’arenile, trasformato in una leziosa scenografia.
Vanno rimossi tutti i cartelli e tutte le strutture secondo la legge”, conclude Labur.

Il problema riguarda la mancanza di risposte entro i termini da parte degli uffici delle Dogane. In questo caso, trascorsi i 30 giorni dalla richiesta di autorizzazione, scatta la norma del silenzio-assenso. Alla luce di questa procedura, solo il lotto di una spiaggia libera di ponente risulta pienamente in regola.

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