“Nella pineta di Castelfusano manca un piano di sorveglianza e prevenzione antincendio con il coinvolgimento delle associazioni di protezione civile”. E’ la denuncia forte che arriva da Fratelli d’Italia. La difesa del parco dai piromani è affidata pressochè totalmente ai vigili del fuoco e si rischia di arrivare irrimediabilmente tardi.
Gli esponenti di FdI denunciano le gravi lacune nella prevenzione degli incendi nella pineta di Castelfusano
A suonare il campanello d’allarme e denunciare la grave lacuna nel piano di prevenzione antincendio a difesa della pineta di Castelfusano, è la consigliera FdI del X Municipio Sara Adriani, affiancata dal referente di partito Massimiliano Metalli. “Il Prefetto di Roma – segnala Adriani – ha stilato un piano che prevede il coinvolgimento delle associazioni di volontariato della Protezione civile per il presidio dei diversi settori della pineta. Il coordinamento è affidato ai vigili del fuoco. Ci risulta che i diversi gruppi di volontari chiamati a presidiare i diversi settori del parco non partecipino e che non abbiano neanche ritirato le radio collegate alla centrale per il coordinamento di avvistamento e pronto intervento degli incendi”.
“E’ un fatto grave – prosegue Adriani – e lo abbiamo visto in questo primo scorcio di stagione quanto sia importante presidiare attentamente le diverse aree della pineta per evitare l’insorgenza di incendi. Gli episodi sono già stati diversi e in alcuni casi i soccorritori hanno dovuto fare ricorso anche ai mezzi aerei perché l’avvistamento è avvenuto in ritardo o, comunque, quando il fuoco si era già sviluppato”. Tra il 29 maggio (leggi qui) e sabato 18 giugno (leggi qui) si contano almeno una decina di incendi con l’intervento anche dei mezzi aerei (leggi qui).
Nella lotta ai piromani mancano anche le armi promesse un anno fa dall’allora sindaca Virginia Raggi. “In una mia interrogazione al Presidente – insiste Adriani – chiedo che fine abbiano fatte le promesse telecamere a infrarossi e i droni che avrebbero dovuto intercettare i malintenzionati e renderli identificabili. Non ho ancora ricevuto una risposta”.
Praticamente tutta la responsabilità ed il carico di lavoro grava sui vigili del fuoco che svolgono un compito di pronto intervento particolarmente rischioso. L’Ufficio giardini comunale partecipa con un paio di autobotti.
Massimiliano Metalli sottolinea anche un altro aspetto. “L’epidemia di cocciniglia tartaruga ha ucciso centinaia di pini – evidenzia – e quegli alberi rinsecchiti rappresentano un combustibile micidiale in caso di incendio. L’amministrazione comunale e quella municipale devono dare il via urgentemente a un piano di bonifica che tenga rigidamente conto dei protocolli fitosanitari per evitare che la rimozione e l’allontanamento dei pini possa costituire un ulteriore elemento di propagazione dei parassiti”.
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