Ostia: il Salus resta chiuso mentre riapre il Soul & Kitchen

Il Gip del Tribunale di Roma ha autorizzato il dissequestro del ristorale ma ha mantenuto i sigilli dello stabilimento balneare. Stagione finita per il Salus

Salus sequestro sigilli

Nessuna speranza di “salvare” la stagione per le attività di ristorazione dello stabilimento balneare Salus: il Gip del Tribunale di Roma non ha autorizzato il dissequestro delle strutture, chiuse dal 15 marzo (leggi qui). Al contrario, il sopralluogo effettuato dalla Polizia locale ha confermato l’inesistenza di abusi edilizi nel Soul & Kitchen, ristorante che potrà riaprire.

Il Gip del Tribunale di Roma ha autorizzato il dissequestro del ristorale ma ha mantenuto i sigilli dello stabilimento balneare. Stagione finita per il Salus

Lo ha stabilito il Gip Paolo Andrea Taviano che, ascoltati gli agenti della Polizia Locale X Gruppo Mare, ha parzialmente rivisto il suo stesso provvedimento di revoca del sequestro firmato il 20 maggio scorso. Il 16 maggio gli esperti dell’Ufficio Tecnico, su autorizzazione del Tribunale (leggi qui), avevano effettuato un sopralluogo presso Salus (lungomare Paolo Toscanelli 117) e presso Soul & Kitchen (civico 119).

Nonostante le rassicurazioni del concessionario (la società ABC Beach) riguardo all’avvenuta rimozione degli abusi edilizi contestati, in relazione all’ispezione del 16 maggio il magistrato ha stabilito di ritenere valide le indicazioni della Polizia locale per le quali al Salus esistono ancora opere non ancora autorizzate. E per questo motivo bar, ristorante e gelateria devono restare chiusi. Rimane l’autorizzazione all’esercizio delle attività balneari, quindi all’accesso alla spiaggia, all’affitto delle cabine e al noleggio di ombrelloni e lettini.

Può riaprire, invece, il vicino ristorante Soul & Kitchen di lungomare Paolo Toscanelli 119 dove non risultano abusi.

Amarezza è stata espressa dal concessionario: “Sono stati ignorati i titoli edilizi rilasciati nel 2003 e troviamo singolare che ci si affidi al giudizio della Polizia locale e non a quello dei tecnici”. Il concessionario in questo articolo aveva segnalato la singolare circostanza che era stato proprio il Tribunale di Roma nel 2014 a vendergli la società ABC Beach, rilevandola dal fallimento con un rapporto giudiziario sullo Stato dei luoghi nel quale si dichiarava che non esistevano difformità urbanistiche.

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