Roma, scoperta rete di lavoratori irregolari: erano impiegati in attività ricettive al centro

Roma, clandestini e irregolari in Italia sfruttati come addetti alle pulizie nelle attività ricettive del centro: arrestato un colombiano di 39 anni

Roma: è stato arrestato in flagranza di reato un 39enne colombiano gravemente indiziato di sfruttamento del lavoro. L’uomo si serviva di una società di facciata, per gestire una rete di lavoratori irregolari stranieri che venivano impiegati in attività ricettive nel centro storico.

Roma, clandestini e irregolari in Italia sfruttati come addetti alle pulizie nelle attività ricettive del centro: arrestato un colombiano di 39 anni

Clandestini e irregolari nel nostra paese, si occupavano della pulizia di svariate attività ricettive nel centro di Roma, senza alcun contratto di assunzione. Dietro al loro “ordine di servizio” c’era solo l’attività illecita di intermediazione del lavoro irregolare, di un uomo colombiano di 39 anni, che ne gestiva turni e spostamenti con degli scooter per altro non in regola con le vigenti norme del codice della strada.

A scoprire questo giro di sfruttamento di lavoratori stranieri irregolari, sono stati gli agenti del I Distretto Trevi Campo Marzio, che dopo l’attività di indagine, hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino della Colombia di 39 anni.

L’uomo, ora gravemente indiziato di intermediazione illecita e caporalato, aveva organizzato il suo business, servendosi di una società di facciata con la quale gestiva una rete di dieci lavoratori di origine sudamericana, mandandoli a lavorare presso diversi bed and breakfast, case vacanze e affittacamere del centro di Roma come addetti alle pulizie. Oltre a coordinare quotidianamente le loro attività e il collocamento presso le varie strutture gli forniva anche strumenti e mezzi di trasporto, pagandoli in nero.

Nel corso dell’operazione che ha messo fine all’illecito, gli agenti hanno identificati i dieci lavoratori colombiani, scoprendo che oltre a non essere stati assunti, quattro di loro erano irregolari sul territorio nazionale e due in particolare clandestini con rintraccio Shengen.

L’uomo, che coordinava quotidianamente le attività di pulizia e il collocamento dei lavoratori presso le varie strutture ricettive, provvedeva a fornire strumenti e mezzi di trasporto e a pagare in nero il personale.

Per il 39enne finito in manette, è arrivata nelle ultime ore la convalida dell’arresto, mentre al locale utilizzato dall’arrestato come deposito di biancheria e base operativa per la sua attività di caporalato, sono stati posti i sigilli.

Nel rispetto dei diritti dell’indagato, questo è da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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