Roma approva la delibera sulla Tari: ecco di quanto si ridurrà

Roma, approvata in Aula Giulio Cesare la delibera sulla Tari: a beneficiare di ulteriori riduzioni gli esercizi che hanno prodotto pochi rifiuti in pandemia

Roma: approvata oggi dall’Assemblea capitolina la delibera sulla Tari che prevede riduzioni per le famiglie e tagli per le imprese in base a quanti rifiuti hanno prodotto durante la pandemia. I dettagli.

Roma, approvata in Aula Giulio Cesare la delibera sulla Tari: a beneficiare di ulteriori riduzioni gli esercizi che hanno prodotto pochi rifiuti in pandemia

Il 4% di riduzione della Tari per tutti i cittadini, il 6% per le utenze non domestiche, e un ulteriore riduzione “premio” per le imprese che durante la pandemia hanno prodotto giocoforza meno rifiuti. Sono queste le novità uscite oggi dall’Assemblea Capitolina riunitasi anche sul tema della gestione rifiuti, e che ha votato favorevolmente la delibera sulla Tari, e la relativa applicazione di queste agevolazioni.

A beneficiarne saranno tutti i cittadini ma anche utenze non domestiche come cinema, teatri, associazioni culturali, sale concerti, sale conferenze e sale giochi, giostre, discoteche, nightclub e strutture ricettive, che oltre alla riduzione del 6%, avranno un’ulteriore sgravio legato ai pochi rifiuti prodotti nel lungo periodo di crisi, che per qualcuno ha significato addirittura la totale chiusura in attesa di tempi migliori.

Il passaggio compiuto oggi in Aula Giulio Cesare, è un risultato importante e forse insperato a vantaggio dunque di ogni contribuente della Capitale anche nel settore produttivo, e un altro step tra i punti contenuti nel programma della gestione dei rifiuti a Roma, tra i quali spiccano scelte coraggiose, come oggi sottolineato anche dalla Presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli, come quella del termovalorizzatore, palesata poco più di una settimana fa proprio da Gualtieri durante la chiusura del ciclo dei rifiuti della Capitale con risultati catastrofici in termini percentuali e lontani dagli standard europei.

Nel corso di quella Assemblea capitolina straordinaria, arrivò infatti l’annuncio che la città di Roma si sarebbe dotata di un termovalorizzatore, con l’obiettivo del 44% di emissioni in meno e con un potenziale per la copertura del fabbisogno di energia elettrica di 150mila famiglie (Leggi qui).

Una linea strategica nei confronti della quale almeno i consiglieri del primo cittadini nutrono un’estrema fiducia, convinti che porterà a innegabili benefici ambientali ed economici con un ulteriore 20% di riduzione della Tari e un miglioramento del decoro e della pulizia della città.

Fino ad ora però, l’unico risultato egualmente unanime, è stato quello della contrarietà, con un polverone sollevato prima da Legambiente e poi inevitabilmente dai cittadini, residenti a Santa Palomba e Ponte Galeria, quelli per intenderci del “Mai più impianti” (leggi qui), che non hanno fatto passare nemmeno 24 ore per alzarsi in “rivolta”.

canaledieci.it è su Google News:
per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie clicca su questo link digita la stellina in alto a destra per seguire la fonte.

Termovalorizzatore di Roma al confine con Pomezia: la rabbia del sindaco Zuccalà