Portus, pessimo voto su parcheggio, biglietteria e Oasi inaccessibile: lettera al Ministro della cultura

La pagella su Portus dello scrittore Piero Santonastaso, autore con Alessandra Spinelli di diverse guide turistiche su Roma passata e presente

Fiumicino: quando una penna di punta della stampa romana, oltreché romanziere e appassionata guida alle bellezze della Capitale e dintorni, va in visita in un dei luoghi più importanti della storia, restandone deluso, bisogna aspettarsi da un momento all’altro un’immediata “recensione” al veleno.

E così è stato anche per Piero Santonastaso, ex giornalista de Il Messaggero, e autore con Alessandra Spinelli, altra autorevole penna della testata romana, di diverse guide non solo turistiche, su Roma, dalla sua fondazione alla città moderna. Proprio lo scrittore si è recato oggi ai Porti di Claudio e Traiano, e dopo poche ore, ha affidato ai social una dettagliata lettera di rimostranze al Ministro Franceschini, che riportiamo testualmente.

La pagella su Portus dello scrittore Piero Santonastaso, autore con Alessandra Spinelli di diverse guide turistiche su Roma passata e presente

“Al romanziere ferrarese con l’hobby del Ministero della Cultura. Caro Dario,

tra uno spottone pompeiano e l’altro, spero che tu trovi il tempo per buttare un occhio all’area archeologica dei porti di Claudio e Traiano (hai presente il laghetto esagonale che si vede decollando o atterrando a Fiumicino? Ecco, la zona è quella).

L’area è il festival dei lavori in corso – date fine lavori abbondantemente scadute, ça va sans dire – e dei percorsi sbarrati. Il parcheggio che doveva essere terminato a inizio 2019 non esiste, per cui tocca fermarsi in una microscopica piazzola sterrata e infossata al bordo della via Portuense.

La biglietteria, tecnicamente affidata alla potentissima Coopculture, non esiste. Al suo posto un codice QR e una complicata procedura online il cui controllo è delegato ai volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri.

Personale: zero. Materiale informativo: zero, a parte dai soliti QR code e i cartelli, alcuni dei quali completamente illeggibili. Bookshop e altre amenità che richiamerebbero visitatori: zero.

La tenuta però è ben curata. Peccato che l’accesso al bacino portuale sia completamente interdetto: l’area, privata era e privata è rimasta, l’Oasi di Porto della famiglia Sforza Cesarini erede dei Torlonia. 

Caro Dario, tra il tuo ministero, la Soprintendenza di Ostia e il Comune di Fiumicino, magari qualcosa di meglio si può fare. E perdona se ti ho distratto dalle tue fatiche pompeiane”.

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Portus, un’opera unica che merita di più

Nulla da aggiungere davvero a questo appunto di Santonastaso, a cui è impossibile non associarsi, specialmente per l’elencazione dei molti aspetti critici sottolineati dallo scrittore, troppo a lungo trascurati in un sito così importante, unico al mondo.

Non un tempio con identiche caratteristiche, né una statua con una stile riconoscibile di qualche divinità, rintracciabile in varie copie (comunque originali e preziose) in giro per il mondo, ma una straordinaria opera ingegneristica, che oltre a moltiplicare accessi e punti d’attracco per le navi, consentì al tempo, grazie a vari canali tra i quali la Fossa Traiana, (l’odierno canale di Fiumicino), lo sfogo delle piene verso il mare, liberando Roma dal flagello delle inondazioni (leggi qui).

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Foto del Plastico del porto di Traiano realizzato da Italo Gismondi. Museo della via Ostiense, Roma (Fonte Parco archeologico di Ostia antica)

Chissà se il prossimo volume di Piero Santonastaso e Alessandra Spinelli, non sia proprio incentrato su questa lunga, intricata e soprattutto difficile storia di Roma e i suoi porti. Naturalmente lo auspichiamo, ed intanto, in attesa di un’eventuale sorpresa editoriale, consigliamo vivamente la lettura dei precedenti lavori dei due autori, editi con Newton e Compton:

“C’era una volta Roma”

Questa guida è un viaggio alla scoperta dei luoghi spariti della Città Eterna. Dal lontano 21 aprile del 753 a.C., anno della sua fondazione, Roma ha infatti cambiato volto innumerevoli volte, attraverso i secoli. La città di impianto, di cui ancora possiamo ammirare le numerose vestigia sparse in diverse zone della città moderna, ha ceduto il passo a quella imperiale, a quella medievale e poi alla Roma barocca e, attraverso innumerevoli mutamenti, anche in epoche più recenti, per arrivare a quella che oggi conosciamo. Questo libro propone un viaggio alla scoperta dei luoghi spariti di Roma, attraverso le distruzioni, le costruzioni e le ricostruzioni, la toponomastica e la memoria della tradizione popolare. Un racconto appassionante, articolato per temi: la gente, l’aria, l’acqua, la terra e il fuoco, a segnare la storia di una delle città più antiche e soggette ai maggiori cambiamenti della civiltà occidentale.

Tra i temi trattati: La strada della Croce e la fine degli dei, Benedette ghigliottine
Wilbur Wright, romano di Centocelle; Diavolo d’un Paleotevere; Nostalgia di Ripetta; L’Asylum, una gloria romana; Paolo III, il demolitore demolito; L’ammazzatora di Piazza del Popolo; Gabi, il vulcano urbano; Porta Maggiore, la mamma di Termini; Il primo snack e i suoi antenati.

“Guida curiosa ai luoghi insoliti di Roma”

E’ un volumetto che illustra una Roma che nasconde centinaia di gioielli semisconosciuti, fuori dalle “rotte” abituali tanto dei turisti quanto degli stessi abitanti. Una guida insolita come spiegato anche nel titolo, quella di Alessandra Spinelli e Piero Santonastaso, dove sono stati raccolti alcune decine di siti, ordinati geograficamente: il Centro storico e i quattro punti cardinali per esplorare i segreti dell’immenso territorio comunale. Dalla Polledrara di Cecanibbio al lago rosso di Decima Malafede, dalle rovine di Antemnae dentro Villa Ada a quelle di Crustumerium nella riserva della Marcigliana, dai casali medievali del IV Municipio al Castello della Porcareccia. Ognuno di questi luoghi è pronto a svelare un’anima segreta e poco conosciuta della Città Eterna, la cui storia straordinaria non smette mai di stupire.

La Polledrara di Cecanibbio, il cimitero degli elefanti, Santa Tecla, la catacomba di san Paolo, Il pozzo Pantaleo al portuense; il Monte Cugno, Ficana e i draghi, il lago rosso di Decima Malafede; Crustumerium e la Marcigliana; Villa Gordiani e le necropoli prenestine; Le tombe sulla Flaminia: il “gladiatore”, Fadilla e gli altri; Monte Antenne e le rovine di Antemnae; Il Monte Vaticano e la valle dell’inferno; La basilica sotterranea di Porta Maggiore.

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