La ex sindaca Virginia Raggi sull’annullamento bandi stabilimenti balneari: “Occasione persa”

Proseguono le polemiche sull'annullamento dei bandi per la concessione degli stabilimenti balneari a Ostia.

balneari

Proseguono le polemiche sull’annullamento dei bandi per la concessione degli stabilimenti balneari a Ostia. “Un’altra occasione persa per raggiungere un punto di equilibrio tra interessi pubblici e interessi privati“. E’ il commento dell’ex sindaco di Roma Virginia Raggi.

Una settimana fa la Giunta del Decimo Municipio ha deciso di annullare definitivamente i bandi per l’assegnazione di 46 concessioni tra stabilimenti balneari e chioschi sulle spiagge libere di Ostia.

“Senza gare, saranno sempre gli stessi a spartirsi le nostre spiagge –  prosegue Raggi –  è una piaga che affligge tutto il Paese tanto che la sentenza del Consiglio di Stato di novembre scorso ha stabilito che dal 1° gennaio del 2024 lo Stato italiano dovrà attenersi alla direttiva Bolkestein e assegnare tutte le concessioni balneari ai privati attraverso gare con regole equilibrate e pubblicità internazionale”.

“Lo scopo di questa direttiva è quello di incentivare la concorrenza senza privilegi. È necessario avviare un confronto a tutti i livelli e su tutto il territorio, tra le forze politiche e gli imprenditori, per migliorare l’uso del demanio pubblico garantendo la legalità”, ha concluso l’ex sindaco di Roma.

Governo incontra i balneari

Intanto si muove anche la politica a livello nazionale per avere l’ok europeo entro il 15 gennaio. Oggi confronto serrato tra Governo e Regioni per verificare il rispetto delle norme sulla mappatura delle concessioni delle spiagge da parte di tutti. Ieri tavolo tecnico tra i ministri Giancarlo Giorgetti, Massimo Garavaglia e Mariastella Gelmini e i rappresentanti della categoria dei balneari.

Nell’incontro gli operatori balneari hanno chiesto al Governo di evitare provvedimenti legislativi affrettati stante la delicatezza e la complessità della materia.

Durante la riunione si è svolto un sit-in di protesta sotto al Ministero al quale hanno partecipato oltre 300 balneari provenienti da tutta Italia. Tra le richieste avanzate dai rappresentanti della categoria, la costituzione di un tavolo tecnico per valutare le misure più idonee a tutelare le imprese, gli investimenti fatti negli anni spesso da aziende di carattere familiare e l’occupazione.

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