Cnr, un aiuto concreto dal grafene per contrastare il Covid

Grafene sui dispositivi di protezione individuale contro la diffusione del virus: una svolta nello studio dei ricercatori del Cnr

Roma: sul campo della ricerca scientifica contro il Covid, novità arrivano dal Cnr, dove un team di esperti dell’Istituto dei sistemi complessi, in collaborazione con il Policlinico Gemelli e l’Università Cattolica di Roma, ha valutato la capacità di alcuni tessuti di inibire l’infettività del virus. I dettagli.

Grafene sui dispositivi di protezione individuale contro la diffusione del virus: una svolta nello studio dei ricercatori del Cnr

Rappresenta un piccolo spiraglio di luce nell’ambito degli studi per contrastare il virus della Sras Cov 2, la sperimentazione che stanno portando avanti i ricercatori dell’Istituto dei sistemi complessi (Isc) del Cnr, afferente al Dipartimento di scienze fisiche e tecnologie della materia, in collaborazione con il Policlinico Gemelli e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

Il team di ricercatori sta studiando l’utilizzo funzionale del grafene per contrastare l’infettività del virus Sars Cov 2, valutando la capacità dei tessuti rivestiti con nano-foglietti di grafene G+ di interagire con il virus, inibendolo.

L’azione del Grafene sul nanomateriale, immobilizza i microrganismi e li danneggia limitandone la diffusione. Grazie al Grafene G+, dispositivi di protezione individuale in cotone o poliuretano, biocompatibili, possono maggiormente limitare l’infezione da Sars-CoV-2, ma anche la proliferazione di batteri.

Lo studio del Cnr, è stato pubblicato quest’anno sulla rivista Iscience. Nello stesso lavoro, i ricercatori hanno dimostrato che con l’ossido di grafene (GO) – il derivato ossidato del grafene – solubile in acqua, è possibile purificare acqua infettata con Sars-CoV-2 tramite co-precipitazione di ossido di grafene e virus.

Lo stesso team di ricercatori sta ora cercando di sfruttare altre proprietà del grafene, come ad esempio l’assorbimento di luce infrarossa per sterilizzare le superfici contaminate con Sars-CoV-2 o altri patogeni particolarmente pericolosi per l’uomo, come i batteri resistenti a terapie antibiotiche.

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