Economia circolare, l’Italia è prima in Europa

Secondo il rapporto di “Circonomia” l'Italia è al primo posto in Europa nell’economia circolare

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Si è svolto ad Alba il Festival nazionale dell’economia circolare e delle energie dei territori. Secondo il rapporto di “Circonomia”, presentato in apertura del Festival, l’Italia è al primo posto in Europa nell’economia circolare.

Il primato italiano nell’economia circolare

L’Italia è prima nell’economia circolare in Europa secondo il rapporto di “Circonomia”, presentato in apertura del Festival nazionale dell’economia circolare e delle energie dei territori, organizzato Greening Marketing Italia (GMI), Cooperativa Erica, Aica, e eprcomunicazione.

Il rapporto si basa su 17 indicatori come il consumo interno di materia pro-capite e la percentuale di rifiuti avviati a riciclo, in cui l’Italia è prima assoluta nell’Unione Europea. Inoltre si prendono in considerazione anche i consumi finali di energia in rapporto al Pil e il tasso di rinnovabili sui consumi finali di energia, dove siamo largamente al di sopra della media europea e in testa tra i grandi Paesi Ue come Germania, Francia, Spagna, Polonia.

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Il primato Italiano si può spiegare per condizioni oggettive e tradizionali, come la nostra geografia caratterizzata in prevalenza da un clima mite che favorisce più bassi consumi di energia e la strutturale carenza di materie prime che ci ha abituato a ottimizzare l’uso di energia e risorse naturali.

Inoltre poi ci sono anche elementi di reazione, come un miglioramento delle prestazioni di consumo e di riciclo di materia ma anche di efficientamento e conversione alle rinnovabili del sistema energetico. Tanto che per esempio tra il 2011 e il 2019 la produttività d’uso delle risorse è migliorata in Italia del 59%, con la media dell’Ue al 31%.

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In questo quadro particolarmente positivo esiste però anche un rallentamento in settori-chiave della transizione ecologica, primo tra tutti la produzione e il consumo di energie rinnovabili. Infatti l’Italia dal 6,3% di energia pulita sui consumi finali nel 2004, è passata al 17,1% nel 2014 (target europeo del 17% raggiunto con largo anticipo), rimanendo al 18% nel 2019.

Inoltre, pur essendo uno dei principali produttori europei di prodotti alimentari biologici, per consumi bio, sia rispetto alla spesa alimentare che per abitante, l’Italia è dietro buona parte dei Paesi del nord. Infine fatichiamo nella mobilità alternativa: da una parte siamo il paese europeo con il più alto tasso di motorizzazione privata (614 auto ogni 1.000 abitanti), dall’altra pur essendo i primi produttori europei di biciclette, i ritmi di vendita di bici e e-bike sono ampiamente al di sotto di quanto dovrebbero.

Per consolidare questo primato dovremmo fare in modo che benessere ambientale, benessere economico ed equità sociale crescano insieme il più possibile, fortificando gli strumenti di cui abbiamo già possesso e incrementandone di nuovi.

 

Alessia Pasotto, dottoressa in Economia dell’Ambiente e dello Sviluppo.

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