La nuova frontiera dell’elettrico: batterie al sale

A lanciare il nuovo prodotto il colosso cinese Contemporary Amperex Technology

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Sono le batterie al sale la nuova frontiera dell’elettrico. La tecnologia è quella degli ioni di sodio, un sistema d’accumulo simile in termini di funzionamento alle batterie a ioni di litio. A lanciare il prodotto il colosso cinese Contemporary Amperex Technology.

Batterie al sale: innovazione green e profitti si incontrano per costruire un futuro più pulito ed efficiente

 Il colosso cinese Contemporary Amperex Technology, noto come CALT, dopo esser divenuto il più grande produttore di batterie per auto elettriche al mondo e dopo aver generato in piena pandemia un fatturato da 50 miliardi di yuan (oltre 7 mld di dollari), oggi lancia un nuovo prodotto: le batterie al sale.

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La tecnologia è quella degli ioni di sodio, un sistema d’accumulo elettrochimico simile in termini di funzionamento alle batterie a ioni di litio. In questo caso il sodio ionizzato fa la spola tra il catodo e l’anodo ma, avendo proprietà fisiche ed elettrochimiche differenti, le celle richiedono una serie di accorgimenti strutturali e materiali. Inoltre le batterie al sale hanno sempre mostrato una densità di energia molto più bassa della tecnologia a ioni di litio.

Le innovazioni apportate al fine di migliorarne le prestazioni sono dunque una densità di energia di 160 Wh/kg. Il valore è ben lontano dai 285 Wh/kg degli ioni litio ma la società afferma che il suo obiettivo è arrivare poi alla generazione da 200 Wh/kg. Nel frattempo la CALT ha anche lanciato un pacco di batterie ibrido che combina in un unico sistema celle a ioni sodio con celle a ioni litio, con prestazioni ottime grazie al mix. Infatti, un algoritmo creato ad hoc gestisce il flusso di energia compensando la minore densità del sodio.

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Il dispositivo può essere caricato all’80% della capacità in 15 minuti a temperatura ambiente e mantenerne il 90% anche a temperature di meno di 20°C. Questa caratteristica rende la nuova batteria al sodio perfetta anche per la mobilità in regione fredde. La società ha già iniziato la sua distribuzione industriale e prevede di formare una catena di rifornimento entro il 2023.

Ancora una volta, dunque, innovazione green e profitti si incontrano per costruire un futuro più pulito ed efficiente.

 

Alessia Pasotto, dottoressa in Economia dell’Ambiente e dello Sviluppo.

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