Rocambolesca evasione questa mattina, intorno alle 4:30, all’ospedale Grassi di Ostia.
L’uomo in fuga è un cittadino del Sudan di 31 anni dalla corporatura massiccia
Secondo quanto dichiarato da Gennarino De Fazio, segretario della UILPA Polizia Penitenziaria, il detenuto avrebbe forzato un’anta della porta della stanza dov’era piantonato.
“L’arrestato era in carico alla polizia penitenziaria da qualche giorno e al momento della fuga era ricoverato in una stanza ospedaliera dedicata proprio ai cosiddetti ovulatori e piantonato da due uomini. Pare che sia riuscito a scardinare un’anta della porta e successivamente a forzare il blocco che la Polizia penitenziaria ha tentato di opporre senza, naturalmente, poter utilizzare le armi da fuoco in dotazione“, ha spiegato De Fazio.
L’uomo, fermato all’aeroporto di Fiumicino due giorni fa, era stato trasferito all’ospedale per attendere l’espulsione degli ovuli di droga che aveva ingerito.
La caccia al fuggitivo è tuttora in corsa.
De Fazio, commentando quest’ultimo episodio, ha però voluto ribadire la necessità di fornire agli uomini e alle donne della polizia penitenziaria strumenti adeguati per le mansioni che vengono loro richieste.
“Questo potrebbe essere indicato come uno dei casi di scuola circa l’utilità della dotazione del taser anche per la polizia penitenziaria. Sia ben chiaro, non chiediamo e, anzi, riterremmo inutile e persino pericolosa e controproducente la disponibilità della pistola elettrica nelle carceri. Al contrario, però, pensiamo che sarebbe utilissima se non indispensabile in altri servizi espletati dal corpo di polizia penitenziaria e del tutto assimilabili a quelli disimpegnati dalle forze di polizia a competenza generale, fra i quali, appunto, quello delle traduzioni e dei piantonamenti dei detenuti“, ha concluso De Fazio.
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