Gabriele di Ostia, 8 anni: trova punte di frecce preistoriche e le consegna ai carabinieri

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L’Aquila: durante un’escursione in montagna sulla Piana di Campofelice ha trovato punte di freccia preistoriche e le ha consegnate ai carabinieri. Protagonista della bella storia un bambino di 8 anni di Ostia.

Bambino trova punte di frecce preistoriche e le consegna ai carabinieri.

Gabriele, 8 anni, vive a Ostia ma nei week end insieme alla sua famiglia ama recarsi nella casa in montagna di Lucoli, un comune italiano in provincia de L’Aquila, in Abruzzo.

È qui che Gabriele, che a Ostia frequenta la terza elementare, è stato protagonista di una bellissima avventura degna dei migliori esploratori.

Il piccolo, nel fine settimana, uscito per fare un’escursione in montagna con i propri genitori, sulla Piana di Campofelice in provincia de L’Aquila, nei pressi del rifugio ‘Alantino’, senza saperlo ha scoperto punte di freccia preistoriche.

Gabriele non ci ha pensato un attimo e ha consegnato i reperti preziosi ai carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (Tpc) de L’Aquila.

I manufatti sono stati trovati nei pressi della tana di una talpa, si tratta di tre punte di frecce simili a ‘sassi’ ma dalla forma insolita. I primi insegnamenti di storia ricevuti a scuola e in famiglia, hanno fatto pensare a Gabriele che quel ritrovamento doveva essere mostrato ai carabinieri e alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Aquila e dei Comuni del Cratere.

Gabriele, per il suo gesto, ha ricevuto un encomio da parte dei carabinieri diretti dal capitano Manuel Curreri.

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Due delle tre punte di frecce ritrovate da Gabriele

I tre “strani sassi”, dopo gli accertamenti a cura dei funzionari del Ministero della Cultura, sembrerebbero assimilabili a manufatti litici, presumibilmente di età preistorica, in selce e pietra calcarea, quest’ultima con tracce di numerosi fossili marini: ulteriori approfondimenti scientifici permetteranno di definirne le caratteristiche, la cronologia e l’eventuale contesto culturale di appartenenza.

La scoperta si aggiunge a notizie d’archivio che indicavano genericamente in località Casamaina ritrovamenti di materiale archeologico.

Il ritrovamento fortuito di beni culturali, ovvero di quelle cose che presentano un interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico, e la successiva denuncia entro 24 ore al Soprintendente o al Sindaco o all’Autorità di pubblica sicurezza, rappresenta una consuetudine che si sta radicando negli ultimi anni, in Italia, tra la popolazione, in ragione di una crescente sensibilità pubblica sulla tutela del patrimonio culturale.

 

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