Ladispoli, strage di uccelli a Torre Flavia: sospetti su un’alga tossica

Un'alga tossica, provoca la moria della Berta minore.  Preoccupazione delle istituzioni e degli enti competenti per il fenomeno che colpisce il Litorale Laziale

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Spiaggia Torre Flavia

Torre Flavia: la Lipu di Ostia segnala un nuovo episodio di moria di uccelli sul Litorale Nord, tra Passoscuro e Marina di San Nicola. Venti esemplari circa di Berta minore, sono stati contati sulla spiaggia di Torre Flavia, vittime di un’alga tossica ingerita dai pesci divenuti il pasto letale degli uccelli. Il fenomeno è tristemente noto tra gli addetti ai lavori, che lo segnalano da alcuni anni, e sembrerebbe legato proprio alla presenza di quest’alga.

Un’alga tossica, provoca la moria della Berta minore.  Preoccupazione delle istituzioni e degli enti competenti per il fenomeno sul mare laziale

Preoccupazione al riguardo è espressa anche dal Sindaco di Fiumicino Esterino Montino:

“Questa mattina, come saprete, sulla spiaggia alle spalle della Torre di Palidoro sono state ritrovate decine e decine di berte morte – scrive sul suo profilo Montino – Abbiamo sentito la Capitaneria di Porto, che è subito intervenuta chiamando l’Ist. Zooprofilattico, e la Lipu. Purtroppo – conferma il Sindaco – si tratta di avvelenamento che le berte minori subiscono mangiando i pesci che, a loro volta, si nutrono di un’alga tossica. E’ un fenomeno  – conclude – che purtroppo si è già verificato in altre zone del litorale Laziale, sempre in questo periodo dell’anno, ed è un altro sintomo del cambiamento climatico. Un altro segno dell’attenzione che dobbiamo porre alla tutela dell’ambiente e dell’ecosistema marino in particolare.”

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Una foto degli esemplari di Berta minore, trovati morti ieri sula spiaggia di Torre Flavia

Alessandro Polinori, Presidente della Lipu di Ostia ci conferma che è la moria è assolutamente da collegarsi a quest’alga e non ad altri fattori di tipo inquinante:

“Con ogni probabilità si tratta dell’ormai ricorrente e tristemente diffuso fenomeno provocato da un’alga tossica, che fiorisce proprio in questo periodo dell’anno e che risulta letale per questi uccelli che l’accumulano attraverso l’ingestione di pesci.”

La Lipu ritiene che non ci siano altre cause legate ai fattori inquinanti

“Se fosse stata una fonte di inquinamento da sversamento di rifiuti in mare – spiega Polinori – ovviamente altri animali avrebbero fatto questa brutta fine. E prosegue – è purtroppo un problema proprio di questa specie, che appunto vive nutrendosi di molti pesci e il risultato è un’intossicazione letale da bio tossine, che avviene proprio nel nostro mare.”

Oltre a questo problema, si apprende dagli esperti, quanto sia complesso tutelare questa specie. Qualche informazione sulla Berta Minore da “Uccelli da proteggere”:

“Signora del “mare nostrum”, l’intera popolazione globale di Berta minore vive, si riproduce e si sposta all’interno del bacino del Mediterraneo. Il bacino del Mediterraneo, è diviso tra tre continenti e più stati, ed è forse per questo che le stime sulla consistenza effettiva delle popolazioni di Berta Minore sono grossolane, come le misure per la sua tutela difficilissime da mettere in atto senza una stretta collaborazione tra tutti i Paesi coinvolti. Specialmente al di fuori del periodo riproduttivo, infatti, la Berta minore si sposta da un sito all’altro, da una porzione di mare aperto all’altra, infischiandosene dei confini e – anche – dei continui sforzi degli esperti per censire accuratamente le popolazioni.

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