Circeo, scoperti nella Grotta Guattari reperti fossili di altri 9 uomini di Neanderthal

Una nuova scoperta di reperti fossili nella Grotta Guattari, porta a 11 gli individui di uomini di Neanderthal scoperti nel sito del Circeo. La storia del primo ritrovamento

Ingresso della Grotta Guattari (Circeo)

San Felice Circeo: nella Grotta Guattari scoperta oltre 80 anni fa, nuovi rinvenimenti di uomini preistorici. Scoperti i resti di 9 individui di uomini di Neanderthal, che portano a 11 il numero complessivo di individui presenti in questo sito, fondamentali per approfondire lo studio dell’uomo di Neanderthal e del suo comportamento.

Una nuova scoperta di reperti fossili nella Grotta Guattari, porta a 11 gli individui di uomini di Neanderthal scoperti nel sito del Circeo

La scoperta di questi nuovi significativi reperti fossili, databili tra i 50mila e i 68mila anni fa, e uno dei 9 individui addirittura tra i 100mila e i 90mila anni fa, è il risultato di un lavoro sinergico tra la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone e Latina e l’Università degli studi di Roma Tor Vergata, iniziato già nell’ottobre del 2019, che fa salire a quota 11, il numero complessivo di individui di Neanderthal presenti nella Grotta Guattari. Nel sito erano infatti stati ritrovati in passato, i resti di altri due individui.

La storia del primo ritrovamento nella Grotta Guattari

La scoperta del sito avvenne in modo casuale il 24 febbraio 1939, mentre alcuni lavoratori estraevano pietre sulla proprietà del signor Guattari. Un’antica frana aveva infatti bloccato l’ingresso della grotta.

In fondo alla grotta, in un antro terminale poi denominato “Antro dell’Uomo”, assieme a quello che fu interpretato come un approssimativo cerchio di pietre, il proprietario scoprì un cranio evolutivamente attribuibile a Homo neanderthalensis, ben conservato, in superficie furono poi ritrovate anche due mandibole, (Guattari 2 e 3). Il cranio si presentava quasi completo, tranne la perdita di porzioni ossee pertinenti l’area orbitale destra e parte del margine del forame occipitale (il punto in cui il cranio si articola con la colonna vertebrale). Dopo quel ritrovamento, partirono immediatamente gli scavi condotti dal Prof. Alberto Carlo Blanc e L. Cardini.

Circeo, scoperti nella Grotta Guattari reperti fossili di altri 9 uomini di Neanderthal 1

La Grotta Guattari, anche grazie a quest’ultimo ritrovamento, si conferma così uno dei luoghi più significativi al Mondo per la storia dell’uomo di Neanderthal, ed entusiasmo per la nuova scoperta, viene espresso anche dal Ministro della Cultura, Dario Franceschini: «Una scoperta straordinaria di cui parlerà tutto il mondo – ha dichiarato Franceschini – perché arricchisce le ricerche sull’uomo di Neanderthal. È il frutto del lavoro della nostra Soprintendenza insieme alle Università e agli enti di ricerca, davvero una cosa eccezionale.»

“L’uomo di Neanderthal è una tappa fondamentale dell’evoluzione umana, rappresenta il vertice di una specie ed è la prima società umana di cui possiamo parlare – spiega Mario Rubini, Dir. del servizio di antropologia della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone e Latina, e prosegue – con questa campagna di scavo abbiamo trovato numerosi individui, una scoperta che permetterà di gettare una luce importante sulla storia del popolamento dell’Italia.”

“I resti dei nove uomini scoperti, sono tutti individui adulti tranne uno forse in età giovanile – ha chiarito Francesco Di Mario, funzionario archeologo della Soprintendenza per le province di Frosinone e Latina e direttore dei lavori di scavo e fruizione della grotta Guattari. È una rappresentazione soddisfacente di una popolazione che doveva essere abbastanza numerosa in zona, e stiamo portando avanti gli studi e le analisi, non solo genetiche, con tecniche molto più avanzate rispetto ai tempi di Blanc, capaci di rivelare molte informazioni».

«Lo studio geologico e sedimentologico di questo deposito – ha evidenziato invece Mario Rolfo, docente di Archeologia Preistorica dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata – ci farà capire i cambiamenti climatici intervenuti tra 120 mila e 60 mila anni fa, attraverso lo studio delle specie animali e dei pollini, permettendoci di ricostruire la storia del Circeo e della pianura pontina».

canaledieci.it è su Google News:
per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie clicca su questo link digita la stellina in alto a destra per seguire la fonte