Lotta alla pedofilia: bambini sempre più piccoli, vittime di adescamento online

Nella Giornata nazionale della lotta alla pedofilia, in evidenza  l'aumento dei reati di violenza e sfruttamento sessuale dei minori su socialnetwork

Oggi, nella Giornata nazionale della lotta alla pedofilia, il Servizio Polizia Postale delle Comunicazione, e il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online, delineano in termini percentuali un quadro pesante della situazione, già nei primi quattro mesi del 2021: bambini piccoli vittime di adescamento online, adolescenti che si macchiano di reati di pedo-pornografia, e in costante aumento anche il cyberbullismo tra coetanei o coinvolgendo bambini sempre più piccoli.

Nella Giornata della lotta alla pedofilia, in evidenza  l’aumento dei reati di violenza e sfruttamento sessuale dei minori su socialnetwork

La noia, l’isolamento sociale, la mancanza di prospettive, tutte condizioni frustranti o di privazione, che specialmente durante la pandemia, hanno trovano in rete il modo di esplodere. E’ il Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, Nunzia Ciardi, a illustrare questo fenomeno con dati spaventosi alla mano, che riguardano l”incremento dei reati sui e tra minori: La pandemia – dichiara la Ciardi – ha investito le vite di tutti noi, ci ha cambiato profondamente in un tempo brevissimo. I bambini hanno subito uno stravolgimento del loro mondo: sono stati tutti obbligati ad avvicinarsi alle nuove tecnologie per poter seguire l’attività scolastica, mantenere i rapporti con i compagni, poter sentire vicini i nonni. Il bilancio che possiamo fare oggi non è purtroppo positivo: bambini sempre più piccoli sono vittime di varie forme di aggressione online tra cui l’adescamento su socialnetwork e app di gioco, adolescenti sempre più giovani si macchiano di reati di pedo-pornografia di solito imputati ad adulti, nessuna retrocessione del cyberbullismo e delle violenze online tra coetanei.”

Ma i reati sui quali è stato registrato un aumento veramente preoccupante, sono quelli riferiti a sfruttamento sessuale dei minori realizzati tramite socialnetwork, circuiti di file sharing, darknet. A riferirne le spaventose percentuali è il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedo-pornografia Online, riportando che nell’anno del Covid (2020), l’incremento dei casi, è pari al 132% di casi trattati, e del 90% in relazione agli abusanti indagati.

Ancora più grave come dato, è l’età media dei ragazzi accusati di reati gravi come la pedo-pornografia che si è abbassata di un punto, passando dai 16 ai 15 anni del 2020, addirittura con una crescita dell’interessamento di ragazzi non ancora imputabili (nel 91% dei casi sono maschi), che contribuiscono a far circolare materiale pedo-pornografico e che entrano nel circuito penale minorile con un’etichetta grave.

Lotta alla pedofilia: bambini sempre più piccoli, vittime di adescamento online 1

Nel 2021, le cose sono addirittura peggiorate, e solo nel primo quadrimestre, si è verificato un incremento pari al 70% dei casi trattati per reati connessi con la pedo-pornografia e l’adescamento online rispetto all’anno precedente, e le vittime, sono sempre più fragili per età: bambini piccolissimi, in una fascia di età (tra 0 e 9 anni), che dovrebbero essere sempre protetti e seguiti in ogni azione dalla supervisione della famiglia, che vengono agganciati sui social, sulle app di gioco e condotti in relazioni tecno-mediate di tipo abusante da adulti senza scrupoli. Solo nei primi 4 mesi di quest’anno, 52 casi a fronte dei 41 dell’intero anno precedente.

La situazione non è migliorata anche sul fronte cyberbullismo, fenomeno che altrettanto subisce l’effetto della pandemia, con un incremento delle denunce pari al 96% (nei primi 4 mesi del 2021) e, in particolare per i bambini di età inferiore ai 13 anni, ha subito una crescita del 126%.

Lotta alla pedofilia: bambini sempre più piccoli, vittime di adescamento online 2

L’influenza esercitata poi, da un approccio sempre più precoce e massiccio alle nuove tecnologie, ai social, alla messaggistica fa emergere anche il fenomeno di minori che diventano autori di condotte gravi e lesive. Negli ultimi 5 anni, il numero complessivo dei minori denunciati per aver commesso reati online, è cresciuto ad un ritmo vertiginoso, con un incremento pari al 213%.

Ragazzi sempre più giovani, accusati di reati sempre più gravi e infamanti: sono adolescenti che fanno circolare immagini sessuali di ex-fidanzatine, che si scambiano file pornografici e immagini di abusi sessuali di minori, e che insultano e denigrano compagni e conoscenti. Un fenomeno che va contrastato e che vede in prima linea la Polizia Postale e della Comunicazioni, con la campagna Una vita da social, e le piattaforme online, che hanno offerto l’occasione di mantenere un costante confronto con i ragazzi, e alta la loro attenzione sui temi del rischio online.

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