Gianicolense: rapinata la storica gioielleria Simmi (VIDEO)

Il danno subito dalla gioielleria supera abbondantemente i 10mila euro.

gioielleria simmi

Rapinata la storica gioielleria Simmi sulla Circonvallazione Gianicolense a Roma. Il responsabile è stato già individuato e denunciato per rapina aggravata.

La rapina nella gioielleria Simmi di Roma

Sembrava un pomeriggio come tanti nella storica gioielleria Simmi sulla Circonvallazione Gianicolense, a Roma. Erano le 13.10 di mercoledì scorso, quando a pochi minuti dalla chiusura per la pausa pranzo, un uomo armato di coltello si è introdotto nel negozio per rapinarlo.

Proveniva da Piazza San Giovanni di Dio, quando con il volto travisato dalla mascherina e da un cappellino da baseball bianco e blu, ha suonato al campanello della gioielleria. Il rapinatore, un 19enne italiano, appena entrato ha tirato fuori un coltello da cucina lungo una quarantina di centimetri. Come si vede dalle immagini di videosorveglianza del negozio, il giovane ha minacciato uno degli esercenti intimandogli di aprire la vetrina e si è fatto consegnare 5/6 bracciali di diamanti, 2 d’oro e altre collane d’oro. Anche se non è stata ancora fatta una stima precisa dei danni subiti, si parla di oggetti per un valore complessivo di oltre 10mila euro.

Una volta intascata la refurtiva, il rapinatore ha minacciato i titolari per farsi aprire le porte dell’esercizio commerciale. In un primo momento nella mente degli esercenti è balenata l’idea di provare a rinchiuderlo tra le due porte blindate della gioielleria, inventando la scusa dell’impossibilità di aprire il secondo ingresso se il primo non venisse chiuso. Ma il 19enne non è cascato nel tranello e ha bloccato la prima porta, intimando di farsi aprire la seconda.

Durante queste concitate operazioni, prima di dileguarsi verso Piazzale Dunant – in direzione opposta da dove era venuto – il giovane ha commesso qualche errore e disattenzione.

Dai racconti delle vittime del furto, infatti,  – poi confermati dalle immagini delle telecamere – sembrerebbe che il rapinatore abbia più volte poggiato le mani sulle superfici in vetro del bancone e delle porte, lasciando impresse le sue impronte digitali, risultate fondamentali ai fini delle indagini.

I gioiellieri hanno raccontato di aver avuto subito l’impressione di trovarsi di fronte ad un rapinatore inesperto: non solo avrebbe battuto più volte la mano sul bancone, ma vista la dinamica della rapina e la tempistica, gli esercenti sostengono che avrebbe potuto portar via oggetti di maggior valore economico ed invece si è focalizzato sui preziosi esposti in vetrina.

Immediata la denuncia alle forze dell’ordine, che dopo pochi minuti sono intervenute sul posto con l’ausilio della scientifica.

Le indagini

Ad avviare l’attività investigativa, sulla base delle immagini dell’impianto di videosorveglianza del negozio e di altri sistemi in strada, gli investigatori del XII Distretto Monteverde, diretto da Maria Chiaramonte.

In particolare dall’analisi dei filmati, dalle movenze e dalla gestualità del rapinatore, i poliziotti hanno dedotto che fosse piuttosto giovane e che probabilmente, vista la direzione di fuga verso Largo San Vincenzo de Paoli, fosse anche residente molto vicino al luogo della rapina.

Le indagini si sono così concentrate su ragazzi gravitanti nel quartiere ed in particolare l’attenzione degli agenti si è soffermata su un cittadino italiano di 19 anni, con precedenti di polizia.

Ad avvalorare l’ipotesi investigativa la comparazione fra il fermo immagine del rapinatore e la fotografia contenuta nel sistema S.A.R.I., in uso alle forze dell’ordine. La compiuta identificazione del giovane è poi avvenuta attraverso le impronte lasciate sulle superfici in vetro della gioielleria, repertate dagli agenti del Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica nel corso del sopralluogo.

Da ulteriori testimonianze è emerso come il 19enne fosse un volto “noto” della zona e che in quei giorni avesse anche instaurato una lite con una delle guardie giurate in servizio all’ingresso dell’ospedale San Camillo (dall’altra parte della strada rispetto alla gioielleria).

Il giorno seguente la rapina il 19enne è stato rintracciato all’interno di uno studio di tatuaggi ed è stato denunciato per rapina aggravata. Sequestrato anche il coltello utilizzato per commettere il reato, che è stato ritrovato durante la perquisizione nella sua abitazione.

IL VIDEO DELLA RAPINA IMMORTALATO DALLE TELECAMERE DI VIDEOSORVEGLIANZA

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