Ristoratori e commercianti di Anzio e Nettuno protestano a Piazza del Popolo (VIDEO)

I ristoratori di Anzio e Nettuno hanno protestato questa mattina a Piazza del Popolo: "Basta giocare sulla nostra pelle, il Cts aveva dato altre disposizioni"

I ristoratori di Anzio e Nettuno in tavola
I ristoratori di Anzio e Nettuno in tavola

Una delegazione di ristoratori e commercianti di Anzio e Nettuno ha partecipato alla manifestazione di protesta organizzata dal M.I.O. (Movimento Imprese Ospitalità) a piazza del Popolo a Roma. La mobilitazione è stata organizzata per chiedere al Governo di allentare le restrizioni previste per bar, ristoranti e pub e prese per fronteggiare l’epidemia da Covid-19.

Inizialmente la manifestazione sarebbe dovuta andare in scena a Piazza della Repubblica, ma all’ultimo momento la location è stata spostata proprio per consentire l’arrivo in sicurezza di un gran numero di partecipanti.

Ristoratori e commercianti: “Basta giocare sulla nostra pelle”

Ecco l’intervista al presidente dell’associazione commercianti di Anzio Walter Regolanti realizzata e a noi gentilmente concessa dalla testata giornalistica LabParlamento.

 

“Siamo qui per rivendicare i nostri diritti – afferma il presidente dei commercianti di Anzio Walter Regolanti che prosegue – Basta giocare sulla nostra pelle. Il Cts aveva dato altre disposizioni, il Governo non ha sistemato né mobilità, né ospedali. L’unica cosa che il Governo ha fatto è stato colpire il nostro settore”.

“Le regole per lavorare in sicurezza ci sono – continua il presidente dell’associazione Commercianti di Anzio Walter Regolanti – Funzionari pubblici, polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale sono in grado di far rispettare le regole”.

“Visto che il Governo non è in grado di aiutarci economicamente, non capiamo perchè non ci viene data la possibilità di lavorare in sicurezza”, conclude Regolanti.

Una manifestazione che ha lo scopo “di far fronte comune” come scrive il Presidente del movimento M.I.O. Paolo Bianchini che prosegue: “Un fronte forte contro le decisioni del Governo che normano la ristorazione e non solo in Italia durante questa pandemia che sembra infinita e che ha lasciato macerie dietro di sé tra le migliaia di aziende del settore dell’accoglienza del Bel Paese”.

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