Orario corto e rinvio nelle scuole. Vaia: “Intanto si proceda con le vaccinazioni”

Il direttore dello Spallanzani suggerisce di riprendere almeno a metà gennaio per vaccinare insegnanti e personale scolastico.

aristofane

Ancora tanta incertezza sulla ripresa delle scuole in presenza, con i sindacati che premono per posticipare il rientro in classe (leggi qui). Mentre si ipotizza un ritorno graduale con orario ridotto, intanto anche il direttore dello Spallanzani suggerisce di riprendere almeno a metà gennaio per vaccinare insegnanti e personale scolastico.

Vaia: “Prima il vaccino a insegnati e personale non docente e poi la riapertura delle scuole”

Dal prossimo 7 gennaio in molte Regioni sarà possibile ridurre le ore di lezione a 50 minuti per consentire agli studenti di terminare in un tempo consono, diminuendo così la permanenza in classe ed evitando di dover prendere i bus e treni in concomitanza con gli altri pendolari. Se questo provvedimento va concretamente nella direzione di un’imminente riapertura e ritorno veloce alla didattica in presenza, c’è invece chi suggerisce di procedere con maggiore cautela.

E’ il caso del direttore sanitario dello Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, che invita ad approfittare di questo periodo per effettuare le vaccinazioni contro il Covid-19 ad insegnanti e personale scolastico.

Dobbiamo approfittare di questi giorni per poter mettere in atto azioni per aprire con maggior sicurezza e per le scuole – spiega Vaia – per la riapertura sarebbe prudente attendere almeno la seconda metà di gennaio per vedere gli esiti delle misure adottate in questo periodo. Oltre al potenziamento dei trasporti e alla sicurezza degli spazi comuni, oggi potrebbe significare poter vaccinare il personale scolastico sia docente che non docente per creare un ambiente il più possibile immune” ha concluso.

Anche CISL Scuola è intervenuta sulla questione della ripresa delle lezioni in aula il 7 gennaio.

“Continuiamo a leggere notizie giornalistiche ma con il Ministero non c’è nessun tipo di confronto.  – afferma Maddalena Gissi di Cisl Scuola – I dirigenti scolastici sono stremati; continuano a fare e rifare orari per le attività didattiche in presenza al 50%. Le famiglie sono confuse, i docenti si stanno reinventando modalità didattiche per tenere insieme i gruppi classe e quelli in Dad. Non è ancora chiaro se alle Regioni siano arrivate le risorse per ampliare la mobilità con mezzi aggiuntivi. In alcuni casi non vengono investiti i finanziamenti assegnati nei mesi scorsi per ritardi burocratici. Ci preoccupa tanto la disomogeneità delle soluzioni”. – conclude Gissi.

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