Roma: con intenzioni tutt’altro che pacifiche un 40enne somalo ha minacciato e aggredito un uomo cercando di rapinarlo dello zaino brandendo una bottiglia rotta e per questi fatti è stato arrestato.
La polizia ha colto in flagranza di reato il cittadino somalo mentre stava puntando la bottiglia rotta contro un uomo, per rapinarlo dello zaino
Nella fattispecie il tentativo di rapina è avvenuto ieri, quando in serata il cittadino africano si trovava, il 31 luglio, nelle vicinanze della Stazione Termini, il principale scalo ferroviario della Capitale e da sempre teatro di episodi di criminalità, compresi clochard che spesso si picchiano con botte da orbi per futili motivi.
La polizia di stato che da sempre monitora la Stazione Termini, ha notato la scena e l’ha rincorso ed arrestato dopo una breve fuga, durante un controllo a contrasto dello spaccio di droga e dei reati predatori di ogni tipo, tra i quali, appunto, le rapine.
In piazza dei 500, a due passi dall’ingresso principale della stazione Termini, gli agenti di polizia del commissariato Colombo hanno colto in flagranza di reato il 40enne somalo mentre stava puntando al collo la bottiglia spaccata e dunque aguzza a brevissima distanza dall’uomo, e stava per farsi consegnare lo zaino in possesso della vittima.
Sorpreso, raggiunto e identificato, il rapinatore è stato subito ammanettato e l’arresto convalidato, con il Giudice per le Indagini Preliminari che ne ha disposto la custodia cautelare in carcere.
Recentemente vi abbiamo raccontato di altri episodi simili in altre parti di Roma, come quando un senzatetto straniero ha aggredito a scopo di rapina gli autisti di un bus diretto in Romania, mentre il mezzo era fermo in zona Piazza Bologna, nei pressi della fermata di piazza delle Crociate, e ancora gremito di passeggeri che volevano andare nel Paese dell’Est Europa.
Infine a giugno, sempre usando come arma una bottiglia rotta, un 20enne marocchino ha aggredito una prostituta romena in un tratto di via Palmiro Togliatti, per derubarla del denaro in suo possesso.
Precisiamo sempre ai nostri lettori che tutti gli indagati sono da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e fino all’ultimo grado di giudizio, con le prove che eventualmente si formeranno nel corso del processo.
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