Sono iniziate le riprese della serie Netflix “Luna Park” e Ostia si trasforma in un grande parco giochi. La troupe della Fandango è impegnata dentro e lungo il perimetro del Park Lido, trasformato per l’occasione, e in piazza Sirio.
Primo ciak per la troupe della Fandango che ha iniziato le riprese della serie dal titolo “Luna Park”. destinata al pubblico del circuito Netflix. Per l’occasione il comandante della Polizia locale, gruppo Roma X Mare, Emanuele Stangoni, ha emesso una disposizione dirigenziale con la quale si vieta il parcheggio in diverse strade di Ostia fino al 16 novembre.
Le aree interessate dal divieto di sosta sono Piazza della Stazione Vecchia (area del parcheggio antistante il Luna park), Via Vincenzo Vannutelli (a ridosso del Luna park, negli ultimi 20 metri in direzione Piazza della Stazione Vecchia) e Piazza Sirio (area parcheggio, lato sinistro, lato mare, con provenienza da Via delle Quinqueremi, tratto centrale, con esclusione dei parcheggi singoli, ubicati a destra e di quelli ubicati sul lato curvilineo). Ovviamente potranno parcheggiare i mezzi a servizio delle riprese cinematografiche; gli altri veicoli verranno rimossi dal carro gru.
Sono finiti, intanto, gli allestimenti realizzati all’interno del Park Lido con giochi che richiamino l’epoca nel quale è ambientata la storia di “Luna Park” ovvero gli anni Settanta. L’ingresso è vietato ai non addetti ai lavori ma da fuori si riconoscono le montagne russe, la casa dei misteri, il carosello e la ruota panoramica. Le riprese all’interno di Park Lido dureranno orientativamente per 15 settimane. Gli episodi saranno in totale sei e verranno trasmessi online nel 2021.
In questi giorni l’aspetto “cinematografico” di Ostia è d’attualità. Il lungometraggio “Punta Sacra” (leggi qui) ambientato all’Idroscalo dopo aver vinto un premio in Francia ha ricevuto un riconoscimento anche alla Festa del Cinema di Roma. Sugli schermi, poi, si tratteggia l’aspetto romanzato della presenza criminale con “Suburra-La serie” e “Ostia criminale” (leggi qui).
Foto di Simone Dilaghi