“Sono anziani ma non ci casco”. Prosegue la campagna dedicata dalla polizia di Stato alla prevenzione dei reati predatori contro gli anziani. Alle attività investigative e di repressione organizzate sul territorio si affianca, infatti, con periodicità, l’organizzazione di incontri con le persone di una certa età esposte al rischio di truffe e raggiri compiute a loro danni. Si tratta di alzare il livello di attenzione contro una vasta gamma di stratagemmi utili a far leva sulla solitudine degli anziani e spesso sulla loro fragilità emotiva di fronte a proposte suadenti che si trasformano in pericolosi reati contro il patrimonio e contro la persona.
Si rafforza la campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei reati commessi in danno di persone anziane
Il litorale romano è sicuramente uno degli ambiti su cui l’attività investigativa e di formazione della polizia di Stato si concentra in modo particolare. Non è un caso che gli ultimi due incontri dedicati alla campagna di sensibilizzazione “antitruffa” intitolata “Sono anziano ma non ci casco”, in collaborazione con Acli (Associazioni cristiane dei lavoratori italiani) e Dipartimento alle Politiche sociali e alla Salute di Roma Capitale si siano, rispettivamente tenuti, presso lo stabilimento “Orsa Maggiore-Cral Poste” di Ostia e il centro balneare della polizia di Stato in zona Maccarese, nel comune di Fiumicino.
Oltre ai consueti luoghi di aggregazione per anziani la campagna della polizia di Stato si è estesa ai cosiddetti “punti blu”, cioè quelle strutture in cui molte persone di una certa età vengono accompagnate, utilizzando mezzi di trasporto pubblici, per godersi una giornata di mare. In questa occasione, oltre a sdraio e ombrelloni, i partecipanti hanno trovato ad attenderli gli operatori specializzati della questura di Roma che hanno dispensato loro consigli e fornito indicazioni pratiche su come comportarsi per evitare di cadere vittime di truffe.
I corsi antitruffa che, negli ultimi mesi hanno toccato anche altre località del litorale a sud di Roma, sono strutturati in diversi appuntamenti nei quali si affrontano, in primo luogo, gli aspetti di natura teorica e cioè le modalità con cui agiscono i truffatori e i malviventi specializzati in attacchi condotti in ambito domestico.
Approfondimenti specifici riguardano anche le nuove tecnologie e i rischi, anche patrimoniali, che si possono correre se non si adottano precauzioni specifiche. Ampio spazio viene poi dato alla pratica e cioè alle condotte da assumere nel caso in cui ci si imbatta in una vera e propria truffa, anche perché le strategie seguite dai malintenzionati sono numerose e cambiano in continuazione.
Gli anziani sono stati invitati, per esempio, a non aprire la porta di casa a sconosciuti, a diffidare delle persone che si avvicinano anche in modo gentile durante le passeggiate o nei pressi della propria abitazione e, soprattutto, a interrompere subito le telefonate in cui ci siano interlocutori che si spacciano per essere un familiare ovvero un amico o che, ancora, dicono di chiamare per conto di un parente stretto in difficoltà e bisognoso di immediato aiuto economico.
Ma il suggerimento più rilevante di tutti è, sia in caso di dubbio, sia di paura per la propria incolumità di contattare sempre il Numero Unico D’Emergenza 112.
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