Il caso Rocca, che anima il dibattito politico tra forze di maggioranza e di opposizione in vista del voto alle regionali del Lazio, esplode nella sua stessa famiglia. Il candidato di centrodestra, infatti, viene platealmente contestato dal fratello che si rivolge addirittura a Giorgia Meloni affinchè valuti più attentamente la situazione.
Il fratello del candidato per il centrodestra, Francesco Rocca, contesta la narrazione della sua storia di droga e del dolore per la morte della madre. E chiama in causa Giorgia Meloni
Avevamo scritto dei trascorsi di Francesco Rocca a Ostia (leggi qui) e criticato non certo i suoi errori di gioventù, saldati con la giustizia e con la società anche attraverso il suo impegno in Croce Rossa. La nostra perplessità era riguardo al tentativo di far ricadere sulla morte della madre e sul luogo comune dell’ambiente “infetto” di Ostia il suo avvicinamento alla droga e a quello spaccio per il quale venne condannato in età giovanile.
Oggi a rilanciare con veemenza il tema è il fratello di Francesco Rocca, Alessandro, personaggio molto apprezzato a Ostia, dove vive. Alessandro Rocca ha portato sul litorale importanti progetti della Croce Rossa nel soccorso sulle spiagge e lui stesso opera come marinaio di salvataggio con grande impegno e dedizione.
Oggi, riprendendo l’intervista concessa da Francesco Rocca a “La Stampa” il 21 dicembre e dopo aver verificato le sue affermazioni con la giornalista Grazia Longo, il fratello attacca frontalmente il congiunto candidato. E lo fa non solo attraverso il suo profilo social ma anche invadendo quelli di alcuni amici di cordata di Francesco Rocca, fino alla premier Giorgia Meloni.
“Non si possono scaricare sulla malattia e la morte di nostra madre le proprie debolezze e insufficienze – scrive Alessandro Rocca – Questo non onora i ragazzi di Acca Larentia, non onora Fratelli d’Italia”. Poi con un altro post il fratello affonda ancora di più la lama. “Mi sento coinvolto e offeso da quanto dichiarato da Francesco – scrive – Non si è mai drogato. E non può incolpare delle sue insufficienze e debolezze la malattia e la morte di nostra madre. Ricordo bene dove mi ha portato il giorno che nostra madre è morta. Ricordo bene con chi era in affari. Ricordo bene e non accetto che si nasconda dietro la morte di mia madre. È uguale al padre”.
Un messaggio severo, accompagnato, peraltro, da un ammonitore “stay tuned” ovvero ”rimani sintonizzato” che rimanda ad ulteriori sviluppi del conflitto familiare. Un tentativo di far cadere in corsa il fantino sul quale ha puntato non solo la coalizione di centrodestra ma la premier in persona.