E’ stata ritrovata e recuperata l’auto di Giandavide De Pau, il 51enne della Balduina fermato per gli omicidi delle tre escort a Prati.
L’auto è stata recuperata: gli inquirenti sperano di trovare lì l’arma degli omicidi
Secondo una prima ricostruzione degli investigatori l’uomo giovedì mattina sarebbe arrivato proprio con la Toyota IQ in via Riboty e poi dopo il duplice omicidio delle escort cinesi si sarebbe spostato, sempre in auto, in via Durazzo dove ha ucciso a coltellate Martha Castano Torres, la prostituta colombiana di 65 anni (leggi qui).
Si cerca l’arma
Sulla Toyota sono stati avviate verifiche sia per trovare tracce di sangue ma soprattutto l’arma utilizzata per la tragica mattanza, una lama tipo stiletto.
Intanto sono in corso gli esami disposti dal magistrato sul cellulare dell’uomo. Uno smartphone intestato alla sorella di De Pau trovato nell’appartamento di via Riboty.
Altri esami saranno svolti sugli indumenti che indossava al momento del fermo a casa della madre e della sorella nel quartiere Ottavia. In particolare un giubbotto blu che mostrerebbe evidenti macchie ematiche.
Nei confronti dell’uomo i pm di Roma contestano l’omicidio plurimo aggravato ma non la premeditazione.
Vertice in procura
Oggi intanto si terrà a piazzale Clodio un vertice tra i magistrati titolari delle indagini e gli investigatori della Squadra Mobile.
Resta ora da ricostruire anche se qualcuno abbia aiutato De Pau nelle 42 intercorse tra gli omicidi e il fermo.
Non la famiglia che, devastata, anzi aveva segnalato ai carabinieri il presentimento che Giandavide fosse coinvolto nei tre delitti.
La stessa sorella aveva chiamato la stazione dei carabinieri di Roma Monte Mario ore prima dell’arresto.
“Colpa della cocaina – lo sfogo della madre – Fino a vent’anni, prima di infilarsi nel tunnel della droga per colpa di una donna era un salutista, un ragazzo tranquillo“.
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Omicidi a Prati, il killer in tilt: aveva dimenticato pure il telefonino
