Avrebbe sottratto derrate alimentari destinate ai detenuti del carcere di Regina Coeli, l’agente di Polizia Penitenziaria, arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Trastevere, con una disposizione convalidata in queste ore dal Giudice del Tribunale di Roma.
L’agente arrestato è stato sospeso dal servizio: avrebbe sottratto alimenti per oltre un migliaio di euro
L’uomo lavorava come addetto alla vigilanza alle fasi di carico e scarico nel carcere romano di Regina Coeli, ed è in quel contesto che avrebbe chiesto ad un trasportatore della ditta aggiudicatrice, di caricare nella sua auto parte dei beni alimentari invece destinati ai detenuti di Regina Coeli.
Sono queste le gravi accuse sollevate nei confronti dell’agente di Polizia Penitenziaria, che stando a quanto ricostruito dai pm del gruppo pubblica amministrazione della procura di Roma, avrebbe sottratto alimenti per un valore di almeno un migliaio di euro.
La finalità, sarebbe stata poi di rivenderli ad alcuni titolari di esercizi commerciali, tra cui proprietari di bar e negozi di alimentari, che sarebbero così venuti in possesso di svariate confezioni di tonno, formaggio, mortadella, bevande e olio.
Nei confronti dell’agente di Polizia Penitenziaria è stata per questo chiesta e ottenuta la convalida dell’arresto, eseguito dai militari della compagnia di Trastevere.
L’uomo sospeso dal servizio, si trova ora ristretto ai domiciliari, e dovrà rispondere dell’accusa di peculato per essersi appropriato di generi alimentari destinati al Carcere di Regina Coeli, sia per il vitto che per il sopravitto dei detenuti, ossia all’acquisto a proprie spese da parte dei detenuti entro dei limiti fissati.
Indignazione dal mondo social per la vicenda, che arriva a poche ore dalla conclusione di un’altro caso scandalo nelle carceri romane, e cioè quello che vede coinvolti 41 indagati, nell’ambito di un’inchiesta nel carcere di Rebibbia.
Al centro di quella vicenda, ci sarebbero droga e cellulari consegnati in carcere, ma anche pizza e birra, un coltello, e svariate pennette usb. Tutti “generi di conforto” ordinati da un ‘boss’ romano detenuto, che un assistente capo della polizia penitenziaria gli avrebbe fatto avere.
Le condizioni della Casa Circondariale di Roma Regina Coeli
Mentre il carcere di Regina Coeli balza per l’ennesima volta agli onori della cronaca per fatti gravissimi che hanno coinvolto un agente della Penitenziaria, è il Segretario Generale della UILPA, a sottolineare in queste ore ancora una volta, una situazione che nella casa circondariale è diventata esplosiva, per la situazione ambientale, di invivibilità e degrado in particolare dell’ottava sezione:
“Dopo i disordini e gli atti vandalici di una settimana fa, la sezione è in tutto e per tutto assimilabile a quella di una baraccopoli. Ci sono 115 detenuti e quattro piani senza corrente elettrica, con cavi volanti per illuminare le scale, alcuni ambienti letteralmente carbonizzati, inferriate dei ballatoi divelti, intonaci cadenti, acre odore di bruciato e molto altro. Questo si è presentato alla nostra vista e al nostro olfatto, stamattina, quando con una delegazione ho personalmente effettuato un sopralluogo dopo aver tenuto un’assemblea con gli operatori della Polizia penitenziaria”.