Emofilia, a Firenze ‘Atleti con la A’ per sport e benessere articolare

(Adnkronos) – Arriva a Firenze, sabato 14 settembre presso il centro sportivo Assi Giglio Rosso, 'Atleti con la A', il primo percorso di avvicinamento all'atletica leggera per bambini e giovani adulti con emofilia. Il progetto di Sobi Italia, con il patrocinio di FedEmo (Federazione delle associazioni emofilici), del Coni (Comitato olimpico nazionale italiano) e della Fidal (Federazione italiana di atletica leggera), ha lo scopo di educare e informare sui benefici della pratica dell'attivitĂ  fisica e sportiva per persone con emofilia e di approcciare il tema con maggior consapevolezza grazie anche al prezioso contributo di clinici, specialisti e istruttori che parteciperanno all'iniziativa. La mattinata, all'insegna dello sport, ma anche del dialogo – si legge in una nota – ha l'obiettivo di educare e informare le persone con emofilia e i loro caregiver sui benefici del movimento e la protezione articolare per una migliore qualitĂ  di vita e opportunitĂ , per le nuove generazioni, di abbattere qualche tabĂą. "L'emofilia è culturalmente intesa come riduzione di tutte le attivitĂ  motorie a causa del rischio di incorrere in emorragie – spiega Marco Mandarano, consigliere FedEmo e presidente dell'associazione Ate Toscana – Lo sport, invece, è esaltazione e libertĂ  di movimento. La conseguenza per il paziente emofilico è quella di essere escluso dal gruppo, e sappiamo per un giovane quanto possa essere frustrante. Oggi i pazienti possono fare affidamento su trattamenti terapeutici di profilassi che evitano l'insorgenza della artropatia emofilica ed evitano la paura del ruolo che la traumatologia sportiva può avere sulla stessa artropatia. Oggi per un emofilico fare sport è infatti possibile, anzi è fortemente consigliato. Questo segna un importante cambio di paradigma nella gestione della patologia e le associazioni di pazienti devono essere parte di questo cambiamento veicolando le corrette informazioni". Ed è proprio su queste premesse che si basa il campus itinerante 'Atleti con la A', rivolto ai giovani con emofilia di tipo A. Così, mentre i piĂą giovani si cimenteranno nella pratica sportiva, gli adulti avranno modo di partecipare a una sessione dedicata all'informazione su attivitĂ  fisica ed emofilia grazie al coinvolgimento di un team multidisciplinare di clinici e dell’associazione di pazienti locale. "Proporre progetti come 'Atleti con la A' – afferma Deborah Parodi, Communication & Community Engagement Director di Sobi Italia – riempie di significato il nostro lavoro. Siamo orgogliosi di lavorare al fianco delle associazioni pazienti e ascoltare i bisogni ancora insoddisfatti dando risposte concrete con iniziative che hanno l'obiettivo di migliorare la loro qualitĂ  di vita. 'Atleti con la A' intende promuovere la corretta informazione e si pone l'obiettivo di educare al movimento, a partire dai piĂą piccini. Inoltre, ci consente di veicolare un messaggio importante, ovvero che grazie a una corretta profilassi, la gamma delle attivitĂ  sportive praticabili dalle persone con emofilia è aumentata notevolmente".  L'emofilia è una patologia principalmente maschile: è estremamente raro che le donne ne siano colpite, pur essendo portatrici della malattia. PerchĂ© ciò accada, il padre deve essere affetto da emofilia e la madre portatrice sana. Molte donne portatrici possono presentare livelli di fattore della coagulazione relativamente bassi e presentare i segni di una emofilia lieve.  Il progetto nasce dall'ascolto di chi convive con la patologia e da una serie di importanti considerazioni rispetto a quanto oggi sia cambiata (in meglio) la qualitĂ  di vita delle persone con questa malattia rara. Vivere con l'emofilia in modo piĂą libero e sereno significa anche poter scegliere quale sport piace di piĂą praticare, in particolar modo per i giovani, che spesso sono spaesati rispetto alla propria condizione con il risultato di rinunciare a praticare l'attivitĂ  sportiva. Al fine di poter decidere con maggiore consapevolezza e sicurezza, è importante seguire alcuni accorgimenti, primo tra tutti quello di valutare, insieme al proprio ematologo, quali siano le proprie capacitĂ  e la propria condizione fisica. Prima di scegliere uno sport, infatti, bisognerebbe pensare a quali effetti potrebbe avere sul proprio corpo, quanto contatto ci sarĂ  con altri eventuali giocatori e soprattutto quali muscoli e quali articolazioni andrĂ  a coinvolgere. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)