Il Festival delle Cerase torna a casa. Il festival cinematografico più piccolo del mondo (e in programma in tre giorni fino a domenica 21 aprile) è tornato nelle sale dello storico cinema teatro di Palombara Sabina dove aveva preso il via 35 anni fa e dove mancava da 13 anni, tra chiusura per intoppo covid e trasferimento nella vicina Monterotondo.
Nella giornata di apertura del festival inaugurata la sala Mario Verdone in presenza di Cristian De Sica. L’abbraccio a Micaela Ramazzotti, premiata per il suo esordio in regia
Una giornata di apertura ricca di novità. Una delle sale, che in tre decenni, hanno ospitato i maggiori attori e registi italiani, in serata è stata dedicata a Mario Verdone, alla presenza di Silvia Verdone e di Christian De Sica, poi premiato miglior attore protagonista per il film “I limoni d’inverno” di Caterina Carone.
Il primo premio della giornata assegnato dal Festival delle Cerase (così battezzato per le prelibate ciliege del posto), però, è andato a Micaela Ramazzotti. L’attrice romana ha così ricevuto la prima statuetta del Festival (la Palombella, altro simbolo di Palombara Sabina) come Miglior esordio nel genere drammatico per il film “La Felicità”, un storia vissuta da protagonista e regista e da lei stessa definita “dolcemente solorosa” in grado di scavare nelle pieghe delle famiglie disfunzionali e girata tra Fiumicino, Ostia e Piazza Vittorio.
“Le cerase sono una carezza, sono un abbraccio – ha detto la Ramazzotti – Mi aspetto le cerase. Le ho ricevute qua qualche anno fa. Tornai a casa con questa cesta, le diedi a mia nonna e ci fece tante marmellate. Ora non è stagione ma portano bene a tutti noi che siamo passati per questo Festival che ci piace tanto”.
A leggere le motivazioni del premio Boris Sollazzo, il critico cinematografico da quest’anno direttore artistico del Festival delle Cerase.
A consegnare il premio all’attrice (“Resto comunque un’attrice”, ha precisato lei), il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca che sua volta ha tenuto a lodare il festival di Palombara dedicato alle cerase, frutto simbolo di questo piccole centro della sabina romana. “Le meraviglie, amo ripeterlo sempre, non si fermano a Roma – ha detto Rocca – Questo è noto come il più piccolo Festival del mondo ma quanto a contenuti non è inferiore a nessuno”.
