Dopo il ritrovamento a Fiano Romano di un furgone rubato sabato 9 marzo in un parcheggio della Capitale, i Carabinieri si sono dovuti spostare fino in Umbria per recuperare un altro mezzo pesante, stavolta di proprietà del Comune, sottratto sempre nello stesso pomeriggio a Valmontone e visto allontanarsi in direzione del Casello dell’A1.
Il furto di un furgone e di un autocarro nello stesso giorno potrebbero essere accomunati dall’attività criminale di una banda: avviate indagini tra Lazio e l’Umbria
Un furto di un furgone e di un autocarro nello stesso giorno, entrambi ritrovati a distanza di poche ore dalla denuncia fuori dal territorio comunale e in uno dei due casi regionale, sono i due episodi sui quali stanno indagando i Carabinieri, e che potrebbero essere accomunati dall’attività criminale di una banda dedita ai reati predatori, e con la necessità di reperire mezzi pesanti da usare come ariete per le spaccate ai bancomat e ai supermercati.
E’ una delle ipotesi collegate alla serie di furti che lo scorso weekend in sono stati denunciati a Roma e nel territorio del Comune di Valmontone, dove un autocarro comunale pieno di attrezzi edili è stato rubato è poi ritrovato addirittura in Umbria.
Il furto secondo le prime ricostruzioni, è avvenuto nella prima serata di sabato, quando ignoti sono riusciti ad entrare e mettersi alla guida del mezzo pesante allontanandosi in direzione del Casello dell’Autostrada A/1.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di Valmontone che hanno effettuato un sopralluogo e raccolto elementi per le ricerche, che grazie ad un’operazione incrociata tra le forze di polizia presenti sul territorio si sono concluse con il ritrovamento del camion all’altezza di Fabbro.
A lasciarlo sul posto, forse solo in attesa che qualcuno venisse a recuperarlo con tutto il carico di attrezzi edili all’interno, due uomini, immediatamente fuggiti dopo averlo abbandonato sull’asse autostradale.
I Carabinieri e la Polizia Stradale di Orvieto hanno ora avviato insieme un indagine coordinata dalle Procure di Velletri e Terni per risalire in primis all’identità degli autori tramite acquisizione di immagini e scoprire se dietro al furto si nasconda un’attività organizzata che si muove tra il Lazio e l’Umbria.
