Castel Fusano, nel Centro per senza dimora della Comunità di Sant’Egidio

L’associazione attiva anche sul litorale ha aumentato i posti letto destinati ai senza  dimora

I posti letto del Centro di ricovero notturno per senza dimora della Comunità di Sant’Egidio sono aumentati a quindici. Si tratta di una delle poche strutture che, negli ultimi anni è stata capace di fornire un contributo concreto all’allestimento di un servizio di ricovero per i clochard nell’ambito del “Piano freddo” dell’amministrazione comunale.

L’associazione attiva anche sul litorale ha aumentato i posti letto destinati ai senza  dimora

La Comunità, che da anni segue ed aiuta chi vive per strada, ha contribuito ad allestire, in collaborazione con il Municipio X, l’Atac e Vigili del Fuoco, i posti letto destinati ai senza dimora nell’ex bar della stazione di Castel Fusano della metroferrovia Roma Lido.

I dieci posti letto ricavati all’interno dell’ex bar della stazione della metroferrovia Roma Lido di Castel Fusano nel 2022, sono diventati ora nel 2024 quindici.

Anche quest’anno i bandi promossi dal Municipio X per l’emergenza freddo sono andati deserti . Il municipio ha quindi convocato la Caritas che però al momento non era disponibile e Sant’Egidio che ha accettato l’affidamento diretto ampliando la ricettività del Ricovero situato nei locali della fermata della metromare.

Il Municipio, il 24 dicembre scorso, ha deliberato lo stanziamento di 31.194,90 euro (IVA compresa) a favore della realizzazione del progetto “Insieme con dimora” partito il 24 dicembre scorso e destinato a offrire ospitalità ai senza tetto sino al prossimo primo marzo (leggi qui).

Il nemico peggiore per i senza tetto, come si intuisce facilmente, è rappresentato dai mesi invernali ma a Ostia, come in tanti altri quartieri, questo tipo di l’assistenza deve fare i conti con la scarsità delle risorse disponibili.

Non deve sorprendere perciò il fatto che le procedure a evidenza pubblica per l’assegnazione degli appalti di servizio siano andate ripetutamente deserte anche in passato.

Così nel mese di febbraio del 2022 i servizi sociali del X municipio si erano rivolti alla Comunità di Sant’Egidio alla disperata ricerca di una soluzione almeno parziale del problema sempre tramite affidamento diretto.

Castel Fusano, nel Centro per senza dimora della Comunità di Sant’Egidio 1

Per noi i poveri sono nostri amici -dice Andrea Sciarcon responsabile del dormitorio ricavato all’interno della stazione di Castel Fusano della Roma Lidoabbiamo sentito l’esigenza di aderire all’appello lanciato dal Municipio X e così siamo riusciti ad ottenere, con la collaborazione del Municipio stesso, dell’ATAC, prima, e dell’ASTRAL, società regionale di gestione del servizio di trasporto pubblico, in seguito la disponibilità a concederci l’uso gratuito dei locali indispensabili per la creazione di un ricovero in un’infrastruttura che ha ospitato un bar sino a non molto tempo fa

Grazie alla disponibilità dei locali e alla partecipazione di tanti volontari, non ultima, la collaborazione gratuita offerta da alcuni ristoranti di Ostia, che hanno fornito ai senza dimora ospitati colazione e pasti caldi, la Comunità di Sant’Egidio, ha potuto ospitare fino a dieci persone

Per dotare la struttura di servizi igienici adeguati si sono mobilitati anche i vigili del fuoco

Durante il 2022 e anche il 2023 quando il centro è rimasto aperto, anche dopo il termine dei periodi garantiti dal finanziamento del Municipio, sono passate 40 persone bisognose che sono state aiutate in vari modi e che ora non vivono più per strada ma hanno trovato una soluzione abitativa e a volte anche lavorativa. A fine 2023 erano solo cinque le persone rimaste nella struttura.

L’aumento degli ospiti previsto, quindici, in questo 2024, ha portato a fare dei lavori per dotare la struttura di servizi igienici adeguati.

Per consentire l’allestimento di un numero sufficiente di docce si sono così mobilitati anche i vigili del fuoco che hanno trasportato in loco con un camion un box appositamente attrezzato allo scopo montandolo all’interno della struttura dopo aver rimosso un’intera parete di metallo e averla ricollocata al suo posto saldandola con la fiamma ossidrica.

Oltre ai posti letto la Comunità di Sant’Egidio, grazie alla collaborazione gratuita offerta da alcuni ristoranti del centro di Ostia, fornisce a chi viene assistito colazioni e pasti caldi.

Viene garantita, inoltre, tutta l’assistenza necessaria ad ottenere permessi di soggiorno ed eventuali emolumenti connessi al riconoscimento del diritto alla pensione di invalidità oltre che l’accesso alle cure mediche offerte gratuitamente dai professionisti che collaborano con la Comunità di Sant’Egidio.

Per evitare lo stazionamento degli ospiti all’esterno della stazione il centro di Castel Fusano apre alle 18.00 e chiude la mattina seguente alle 9.00 dopo le colazioni. Le chiavi del dormitorio sono affidate a un custode che di notte dorme negli stessi ambienti.

Il regolamento sancisce anche il divieto di bere alcool o di fumare all’interno del dormitorio.

La chiusura diurna consente di evitare assembramenti che potrebbero creare disagio o timori da parte degli abitanti del quartiere situato nelle immediate adiacenze della stazione anche se i clochard, talvolta, restano per offrire la loro collaborazione alla rimozione delle erbacce che infestano i marciapiedi o ad accantonare i rifiuti ingombranti che talvolta vengono abbandonati sul posto.

Castel Fusano, nel Centro per senza dimora della Comunità di Sant’Egidio 2

I clochard collaborano a mantenere puliti anche i marciapiedi della Stazione di Castel Fusano

Ed è anche capitato che qualcuno dei senzatetto collaborasse spontaneamente per indicare ai pendolari dove poter prendere i bus navetta quando il servizio di trasporto ferroviario viene interrotto o addirittura di ricordare in modo garbato a chi saltava i tornelli di non dimenticarsi di pagare il biglietto.

Ma il marchio di garanzia è tutto nell’esperienza consolidata dopo decenni di attività dalla Comunità di Sant’Egidio la cui vicinanza alle persone senza dimora ha avuto inizio nei primi anni Ottanta.

Il 31 gennaio del 1981 si verificò a Roma un caso che più di ogni altro fece scattare la molla della solidarietà e portò alla nascita della stessa Comunità. Alla Stazione Termini un’ambulanza si era rifiutata di caricare un’anziana senza dimora di 71 anni, di nome Modesta Valenti perché ritenuta troppo sporca per salire a bordo della vettura di soccorso.

La donna morì e Sant’Egidio decise di aprire una mensa intitolata a Modesta in Via Dandolo 10, a Trastevere, che ancora accoglie centinaia di persone e ottenne dall’amministrazione capitolina la creazione di una strada virtuale chiamata “Via Modesta Valenti” dove possono registrarsi, ancora oggi, tutte le persone prive di residenza allo scopo di avere un indirizzo indispensabile, tra l’altro, per poter accedere a determinate tipologie di servizio.

La via del ritorno per chi si abbandona alla vita di strada diventa spesso una chimera

Vivere per strada non è facile. A volte al disagio sociale si unisce anche un disagio psicologico.

Un fenomeno che colpisce anche persone in condizioni di sostanziale equilibrio mentale le quali, penalizzate dalla perdita del lavoro o dalle difficili condizioni economiche imposte, per esempio, dalle ristrettezze di una separazione coniugale, finiscono in mezzo alla strada da dove molto spesso diventa molto difficile riuscire a sottrarsi.

Una delle prime cose che succedono in questi casi -sottolinea Stefano Natali responsabile di tutto il lavoro con i senza fissa dimora della Comunità nel X municipio- è di subire, nottetempo, il furto delle scarpe e dei documenti da parte di chi già condivide questa avvilente condizione. Il passo successivo è, sovente, rappresentato da una perdita di contatto con la realtà nella solitudine della vita per strada alla fine trasforma la persona in una sorta di signor Nessuno. Nessuno si rivolge a un clochard per sapere se ha bisogno di aiuto e men che meno lo chiama per nome dando così luogo a una sua inevitabile chiusura totale nei confronti degli altri.Per questo è importante che il nostro rapporto con loro sia una vera amicizia, che vuol dire chiamarli per nome, interessarsi della loro vita, ricostruire la loro storia, trovare il modo per aiutarli…insomma essere davvero amici”.

Cene itineranti per i senza tetto tra i tanti servizi offerti sul territorio

Attualmente la Comunità di Sant’Egidio assiste in tutto il territorio del litorale un centinaio di persone cui viene distribuita una “cena itinerante” che ha luogo ogni mercoledì grazie alla disponibilità di oltre trenta volontari impegnati a offrire pasti gratuiti cucinati dai ristoranti della zona e da privati che li preparano nelle proprie case.

Inoltre presso la Casa dell’amicizia, in via Cozza 7, il sabato vengono consegnati pacchi alimentari per le famiglie bisognose e per coloro che sono senza dimora. Mentre per coloro che hanno bisogno di una doccia sono disponibili i bagni della chiesa di San Nicola di Bari situata in via Passeroni di fonte all’ospedale Grassi Ostia tutti i venerdì pomeriggio e il sabato mattina e d’inverno anche nei giorni di mercoledì.

Se vuoi approfondire questi argomenti clicca sulle parole chiave colorate in arancione all’interno di questo pezzo e accedi agli articoli dedicati.