Salute, il Ministero scopre snack vegani ma con carne contaminata: disposta la confisca

Disposto il ritiro a livello nazionale di snack ufficialmente vegani ma con carne contaminata dalla peste suina, provenienti dalla Cina

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Rischio di sciopero dei supermercati a Pasqua. Immagine di repertorio.

Cibi fast food in confezioni accattivanti e soprattutto, in questo caso, ingannevoli, tanto da sostenere fin dall’etichetta di essere privi di carne, con scritte chiare “no meat”, ma al contrario hanno al loro interno carne di maiale o di pollo.

Disposto il ritiro a livello nazionale di snack ufficialmente vegani ma con carne contaminata dalla peste suina, provenienti dalla Cina

Nella peggiore delle ipotesi, questi prodotti avevano non solo carne, quandoi non dovevano averne, ma era addirittura contagiata dalla peste suina, per un duplice raggiro alla clientela, e per questo motivo dal Primo di Gennaio è iniziato il ritiro degli snack in questione, su disposizione del Ministero della Salute, al termine di campionamenti sulla merce iniziati il mese scorso.

Dunque salamini vegani ma con la carne, o peggio con carne avariata e contaminata dalla peste suina, che dovranno essere ritirati rapidamente nel prossimo trimestre in tutta Italia, nord, sud, centro e isole comprese.

Si tratta di salamini, cibo fast-food per una pausa rigenerante ma che doveva essere, secondo le promesse della ditta, in una partita di snack arrivati dalla cina, totalmente “vegan”, senza carne.

Ma al contrario la carne in questi “spuntini” c’era e in alcuni casi, come detto, era pure avariata e infettata dalla peste.

Cosa ancora più singolare, difatti, è che contenevano una etichettatura doppia, quella in italiano affermava la totale assenza di carne, quella invece in lingua cinese riportava la dicitura che indicava come i cibi nelle confezioni fossero a base di maiale o pollo.

D’altronde gli inquirenti sospettano che l’etichettatura doppia, italiana (dove si sosteneva non ci fosse carne nei salamini) e cinese (dove la “contaminazione” era invece riportata) sia stato l’ultimo “trucco” per tentare di eludere i controlli alla dogana, dato che da tempo in Cina i prodotti con carne, e soprattutto carne di maiale, sono banditi, data proprio l’epidemia di peste suina.

Pertanto il Ministero e la Direzione per l’igiene ha disposto il ritiro entro tre mesi dall’immissione sul mercato di tutti i lotti di snack contaminati e di umporre una stretta ai prodotti etnici in tutti i mercati rionali, market e alimentari italiani, a livello nazionale.

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