Gita fuoriporta a Civita di Bagnoregio: tra i vicoli e i paesaggi della “città che muore”

Il borgo sorge su uno sperone tufaceo, soggetto nel tempo a frane ed erosioni. Tramite un ponte ed una porta si accede ad un museo a cielo aperto

Gita fuoriporta a Civita di Bagnoregio: tra i vicoli e i paesaggi della “città che muore”
Civita di Bagnoregio (foto: sito Pro Loco)

Andando a Civita di Bagnoregio si ha quasi la sensazione di entrare a contatto con l’infinito o, comunque, con un paese sospeso nel tempo e nello spazio. Varcando quel ponte così famoso, quando si chiudono gli occhi, è la prima immagine che ci viene alla mente.

Civita di Bagnoregio è uno di quei luoghi che incuriosisce e che, almeno una volta nella vita, deve rappresentare una meta della nostra gita fuoriporta.

Il borgo sorge su uno sperone tufaceo, soggetto nel tempo a frane ed erosioni. Tramite un ponte ed una porta si accede ad un museo a cielo aperto

Siamo nella provincia di Viterbo, dove il Lazio confina con Umbria e Toscana.

Ogni anno arrivano qui migliaia di persone da tutto il mondo. Vogliono vedere questo borgo, conosciuto anche come “la città che muore” ma che sfida il tempo, la Natura, l’erosione dello sperone tufaceo su cui si trova continuando ad accogliere turisti ed innamorati, che si scambiano le loro promesse in un ambiente suggestivo e romantico.

E’ la terra di San Bonaventura. Si respira spiritualità e si guarda “oltre la siepe”. Si osserva il paesaggio, si cercano le testimonianze antiche, etrusche, medievali o seicentesche. Si ammirano i contorni, nitidi di giorno, suggestivi al tramonto.

Intorno c’è la Valle dei Calanchi, così particolare nonché tratto distintivo di questo ambiente.

Da vedere

L’attuale ponte è stato inaugurato il 2 settembre del 1965. Si tratta di una passerella in cemento armato, che ci consente di raggiungere Civita di Bagnoregio, la cui costruzione venne disposta nel 1963-64 dal Ministero dei Lavori Pubblici, che ordinò la distruzione delle vecchie strutture.

Questa via di accesso attraversò varie fasi. Inizialmente il collegamento tra Civita e Rota, l’attuale città di Bagnoregio, avveniva tramite una strada che però subì nel corso del tempo vari smottamenti e assottigliamenti. Nel 1695 un terremoto distrusse il primo ponte mentre nel 1923 fu costruito quello in muratura che ebbe anch’esso una sorte sfortunata, tra crolli e attacchi di tedeschi. Si arrivò, così, a quello attuale.

Gita fuoriporta a Civita di Bagnoregio: tra i vicoli e i paesaggi della “città che muore”
Foto: Sito Pro Loco Bagnoregio

In occasione del terremoto del 10 giugno 1695 si formò la rupe che separò l’attuale Civita dalle altre due contrade, Mercato (oggi Mercatello) e Rota (l’odierna Bagnoregio).

Da vedere, nel borgo, la Porta di Santa Maria, unico accesso al borgo, di origine etrusca e scavata nel tufo. Nella parte superiore dell’arcata c’era una piccola chiesa dedicata a Santa Maria, da qui il nome della porta. Ai lati dell’arco si trovano due leoni con una testa umana tra le zampe, che ricordano la vittoria dei Bagnoresi del 1457 sui Monaldeschi e sui Baglioni.

Gita fuoriporta a Civita di Bagnoregio: tra i vicoli e i paesaggi della “città che muore”
Porta Santa Maria (foto: Sito Pro Loco)

Civita di Bagnoregio è il paese di San Bonaventura. Qui ci sono gli ultimi resti della sua casa. Ma qui venne anche realizzata nel corso del XVI secolo una chiesa dedicata al Santo, che poi venne distrutta dal terremoto.

Girando per la cittadina si può vedere la facciata dell’antico Palazzo Alemanni Mazzocchi, oggi di proprietà del Comune e in passato appartenuto alla famiglia Alemanni prima, quando arrivò a Bagnoregio ai tempi dei Goti, e poi a metà del XVII secolo ai Mazzocchi.

All’interno di Palazzo Alemanni si trova il Museo Geologico e delle Frane, che racconta il territorio dal punto di vista geologico con la sua storia fatta di frane ed erosioni. (info@museogeologicodellefrane.it)

Sulle rovine di un tempio pagano venne realizzata la chiesa di San Donato che, fino al 1699, fu cattedrale di Bagnoregio. La sua edificazione risale al VI secolo ma poi, nel corso dei tempi, subì diversi riadattamenti, in particolare tra l’XI e il XII secolo.

Gita fuoriporta a Civita di Bagnoregio: tra i vicoli e i paesaggi della “città che muore”
Chiesa San Donato (foto: Sito Pro Loco Bagnoregio)

Il campanile è in stile romanico mentre l’interno è diviso in tre navate. Conserva il crocefisso quattrocentesco in legno che viene portato in processione la notte del Venerdì Santo da Civita a Bagnoregio mentre nell’antica cattedrale sono conservate le reliquie di Sant’Ildebrando.

Nella passeggiata nella contrada di Bagnoregio, tappa obbligata per scattare delle bellissime foto ricordo è il Belvedere, da dove si può ammirare la cittadina di Civita. Nella zona ci sono i resti dell’antico convento francescano fondato da San Francesco: qui San Bonaventura ricette la prima educazione, prima di andare a Parigi.

Da vedere anche la sottostante Grotta di San Bonaventura, antica tomba etrusca trasformata in cappella, che sarebbe stata utilizzata da San Bonaventura come luogo di preghiera. E poi il sacrario garibaldino,  il museo dedicato al pilota Piero Taruffi (a cui è intitolato anche l’autodromo di Vallelunga), il tempietto di San Bonaventura, la cattedrale di San Nicola e Porta Albana del 1589.

Ospitalità e ristorazione

Si può alloggiare in camere e B&B nella frazione di Civita ma, se non si trova posto, Bagnoregio offre anch’essa la possibilità di pernottare in camere confortevoli e prepararci nella maniera migliore alla visita della cittadina. Nelle vicinanze sono presenti delle strutture agrituristiche.

I ristoranti offrono piatti tradizionali, anche rivisitati. A disposizione prodotti locali e vini regionali.

I prodotti tipici presentano influenze umbre e della Tuscia. Ci sono formaggi, i tisichelli (dolci), olio.

Come arrivare

IN AUTO

Da nord prendere l’autostrada A1 e uscire ad Orvieto. Da sud l’uscita è Attigliano poi percorrere la strada provinciale 19 Valle del Tevere e la provinciae 5 Teverina passando per Castiglione in Teverina.

MEZZI PUBBLICI

Le stazioni ferroviarie più vicine si trovano a Viterbo ed Orvieto. Da qui partono i bus Cotral.