X Municipio, Carmine Costagliola messo in stato di fermo: coinvolto in delitto di mafia nel 1990

Costagliola da anni si era stabilito a Roma, ed è stato fermato dai poliziotti in strada, a Dragona

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Immagine di repertorio

Arriva a dama uno dei più noti delitti a stampo mafioso, capaci di scuotere la cronaca locale negli anni novanta, con probabili grosse novità riguardo all’uccisione di Angelo De Caro, che venne uccisa a Napoli nel 1990 da parte della camorra e uno dei presunti assassini è stato messo in stato di fermo, scoperto in strada nel X Municipio di Roma.

Costagliola da anni si era stabilito a Roma, ed è stato fermato dai poliziotti in strada, a Dragona

Per la morte dell’uomo, ieri, 25 ottobre, sono state prese quattro misure di custodia cautelare per altrettante persone, e, l’ultimo, è stato Carmine 

Questa vicenda si intreccia con Roma e il X Municipio della Capitale, anche legandosi alla morte di un’altra persona, Pasquale Bevilacqua.

Costagliola infatti è stato fermato nella zona di Ostia, X Municipio, dagli angenti della polizia di stato, qualche giorno fa, mentre era a piedi, ed è stato messo in stato di fermo e indagato per queste vicende, dato che sull’omicidio in questione, insieme a lui sono indagati altri boss mafiosi, come Giuseppe Lorusso, Gaetano Bocchetti e Vincenzo Liccardi, già da tempo in carcere.

Da alcuni anni Costagliola si era trasferito a Roma, vivendo nel quartiere di Dragona, e proprio là sarebbe stato scoperto e fermato in strada dai poliziotti, e indagato per l’omicidio di Angelo De Caro, messo a segno in concorso nel giugno 1990.

33 anni fa, Costagliola era legato al clan mafioso dei Lo Russo, a loro volta associati con i Licciardi e Sacco Bocchetti nell’Alleanza di Secondigliano e risulterebbe nel tempo essere stato protagonista anche come comparsa in diverse fiction, mentre ora dovrà rispondere di omicidio aggravato dal metodo mafioso.

Lo Russo in particolare è indagato per tutti e due gli omicidi, compreso quello di Pasquale Bevilacqua, avvenuto il 6 febbraio 1991.

Ovviamente ricordiamo sempre ai nostri lettori che tutti gli indagati sono al momento da ritenersi presunti innocenti dato che le indagini sono ancora nella fase preliminare, con le prove che eventualmente si formeranno nel corso del processo e fino a una definitiva sentenza irrevocabile di condanna.