Grande raccordo anulare, furto di rame alle centraline: buio totale su una rampa che chiude per 12 giorni

I ladri di rame tornano in azione e mettono in ginocchio l’illuminazione di uno degli svincoli più importanti del Gra che resterà chiuso al traffico per le riparazioni

Immagine tratta dal sito web di Anas

Il Grande Raccordo Anulare torna a essere bersagliato dai ladri di cavi di rame che, dopo essere entrati in azione, hanno lasciato al buio una rampa dell’A 90. Svincolo che dovrà essere chiuso al traffico negli orari serali e notturni non solo per evitare pericoli ai veicoli che vi si immettono ma anche per consentire le necessarie riparazioni all’impianto di illuminazione.

I ladri di rame tornano in azione e mettono in ginocchio l’illuminazione di uno degli svincoli più importanti del Gra che resterà chiuso al traffico per le riparazioni

La rampa del Gra su cui è avvenuto il furto del metallo è posizionata sulla carreggiata interna che consente di immettersi sulla via Aurelia per i veicoli che procedono in direzione della Salaria. Per permettere il ripristino del settore rimasto privo di luci a led e la riparazione dell’impianto lo svincolo di accesso alla strada statale 1 in direzione del mare sarà chiuso al transito nella fascia oraria compresa tra le 21.30 e le 6.00 del mattino a partire dalle ore 21.30 di lunedì prossimo 23 ottobre sino alle ore 6.00 di sabato 4 novembre.

Il fenomeno dei furti di rame al potente apparato di illuminazione del Grande Raccordo Anulare non è una novità ed era stato anche oggetto di un’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Roma nell’ambito di procedimenti giudiziari attivati nei confronti di Anas per il risarcimento dei danni da parte di automobilisti rimasti coinvolti nelle ore notturne in incidenti stradali che, proprio a causa dell’oscurità dei tratti rimasti al buio totale, avevano subito danni fisici e materiali. Molteplici anche le iniziative di protesta promosse da associazioni e comitati di quartiere per la messa in sicurezza dei tratti bersagliati dai ladri di ramee.

L’ente di gestione dell’infrastruttura su cui la velocità di scorrimento dei veicoli, soprattutto di notte, è molto alta aveva poi dato il via realizzazione di specifici interventi diretti a proteggere le infrastrutture esposte al rischio di incursioni predatorie con un progetto da oltre 10 milioni di euro che prevedeva, tra l’altro, l’installazione di cavi in alluminio, sistemi antifurto, cabine elettriche anti effrazione, sistemi antintrusione e di sorveglianza delle luci a led posizionate a bordo del tracciato stradale.

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