Roma, mangia hashish: bimbo di un anno e mezzo finisce in terapia intensiva

Il piccolo avrebbe ingerito un pezzetto di hashish a casa: avviata una indagine

ambulanza notte ares 118 vigile urbano estiva canaledieci

Un bambino di un anno e mezzo è ricoverato in terapia intensiva all’ospedale Gemelli a causa a di una intossicazione da cannabinoidi: ha ingerito un pezzetto di hashish.

Il piccolo avrebbe ingerito un pezzetto di hashish a casa: avviata una indagine

Il piccolo, era stato soccorso prima all’ospedale “Spaziani” di Frosinone, e poi trasferito all’ospedale romano. Ora sul caso indaga la polizia.

L’allarme è scattato nella serata di giovedì 5 ottobre quando il bambino è stato portato in ospedale dai genitori in stato soporoso, ormai semi incosciente. I medici di Frosinone lo hanno immediatamente intubato e poi hanno avviato gli accertamenti dai quali è emerso che il piccolo aveva subìto una intossicazione da cannabinoidi.

La segnalazione al locale commissariato è partita immediatamente e nel frattempo è stato disposto il trasferimento in ambulanza all’ospedale “Gemelli” ritenuto più specializzato per affrontare l’emergenze.

Da quanto si apprende le condizioni cliniche del bambino sono ora stabili, ma per precauzione, vista l’età, è stato deciso il ricovero in terapia intensiva.

I genitori non hanno saputo spiegare dove e come il piccolo abbia potuto entrare in contatto con l’hashish. Una versione ora al vaglio degli investigatori.

Il Centro Antiveleni

In caso di ingestione di hashish è bene chiamare subito un Centro Antiveleni.

Il Policlinico Gemelli dispone di un Centro antiveleni attivo dal 1971 e fornisce consulenze tossicologiche su tutto il territorio nazionale. Dal 1995 è polo di riferimento regionale e specialistico per l’emergenza

Il numero telefonico di riferimento del Centroantiveleni è  06 3054.343 e garantisce un accesso diretto H24 alla consulenza telefonica per l’utenza.

Il Centro Antiveleni è un servizio fornito dall’Unità Operativa Complessa di Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e Tossicologia Clinica.

I rischi

Tra le insidie domestiche di cui si parla poco c’è proprio l’ingestione, da parte di bambini anche molto piccoli, di pezzetti di hashish lasciati incustoditi o accidentalmente caduti a terra. Una ingestione – come specifica l’ospedale Niguarda – sottostimata a causa della resistenza delle famiglie a dichiararla.

Nel 2022 – il Centro antiveleni dell’ospedale milanese – ha registrato 18 casi di gravi intossicazioni da hashish in bambini fino a 5 anni di età, un numero che conferma la media degli anni precedenti, una ventina all’anno. Si tratta però solo della “punta dell’iceberg”: soprattutto nei bambini più piccoli, i sintomi iniziali sono poco specifici e l’intossicazione può essere confusa con altre patologie se nessun adulto ha assistito all’ingestione o la sospetta.

Cosa accade a un bambino che ingerisce questa sostanza? Dopo poco tempo i piccoli faticano a stare in piedi e a camminare, barcollano e cadono per la riduzione del tono muscolare. Sono meno reattivi e tendono ad addormentarsi. Le pupille sono dilatate e la frequenza cardiaca aumentata, spesso compaiono difficoltà respiratorie. La situazione può aggravarsi fino al coma e alla comparsa di convulsioni con grave rischio per la vita.