Ostia, il degrado avanza sul quartiere di Castel Fusano dove c’è persino un “chiosco” per senza tetto

L’area abitata di Castel Fusano un tempo tranquilla è ormai stata circondata da camper, tende abusive e baracche di fortuna

Nel quartiere di Castel Fusano a Ostia Levante, ormai da tempo sotto l’assedio dei senza tetto, non manca proprio nulla. C’è persino un “chiosco” che ai senza tetto da più tempo presenti in zona propone spaghetti alle telline, alle cozze o alle vongole e anche frutture. Sulla verandina esterna qualcuno che vive nei camper parcheggiati intorno ha esposto una bicicletta arrugginita.Un affare”, sta scritto con un pennarello, a beneficio di quanti vivono in una vera e propria piccola città de degrado nella città.

L’area abitata di Castel Fusano un tempo tranquilla è ormai stata circondata da camper, tende abusive e baracche di fortuna

Ma tanti e diversi tra loro sono i simboli del degrado che, negli ultimi anni ha finito per condizionare la vita dei residenti delle palazzine di cortina situate nel quadrilatero di Ostia Levante delimitato da piazzale e via dell’Aquilone, parallela a via dei Sandolini e perpendicolare a viale Mediterraneo. Un quadrante dove, forse, qualcuno degli abitanti sarebbe disposto a rinunciare anche alla vicina stazione della Metromare di Castel Fusano in cambio del trasferimento dei tanti camper di fortuna parcheggiati nel vasto reticolo di strisce bianche da cui i residenti si tengono prudentemente lontani.

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La tenda di fortuna posta sotto sequestro dai vigili urbani a ridosso degli uffici di sorveglianza sanitaria del X Municipio -canaledieci

Ma oltre alle roulottes e alle case a quattro ruote, sistemate a bella posta dietro ai cartelli di divieto di campeggio, ci sono anche le tende dei clochard. L’ultima in ordine di tempo, fatta di tende di plastica, resti di materassi e corde tese su cui sono appesi ad asciugare magliette e pantaloni a fianco di un barbecue arrugginito accostato a un improbabile zona cucina, è stata posta sotto sequestro dai vigili urbani ma è, per il momento, accostata a un edificio di proprietà del X Municipio. Si tratta dell’Ufficio di sorveglianza sanitaria per la tutela e la sicurezza dei lavoratori dove svolge, al civico 3 del lungomare Lutazio Catulo, le sue visite e prescrive esami clinici un medico del lavoro che, per paradosso, non può certo occuparsi delle pessime condizioni igieniche dei suoi improvvisati vicini.

I segnali di resa sono continui anche il piccolo parco giochi per bambini, nonostante ce ne siano molti, è stato rimosso

L’ultimo segnale di resa degli abitanti di fronte a una situazione ormai diventata intollerabile è stata la rimozione di uno scivolo e di alcuni giochi per bambini che si trovavano in uno dei campi coperti di sterpaglie dove, nei giorni scorsi, ha sostato anche una coppia di stranieri di una certa età che avevano avuto la bella idea di accendere proprio al centro di un’area ad alto rischio di incendio un fuoco con cui volevano cucinare la cena. Proposito vanificato dall’intervento di una pattuglia dei carabinieri che, avvertita dagli abitanti, li ha invitati a spegnere la brace.

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La zona di campeggio abusivo situata nei pressi di viale Mediterraneo -canaledieci

Ma nella cittadella del degrado, come se non bastasse c’è anche un dormitorio pubblico ospitato all’interno di un ampio bar chiuso da diversi anni che si trova all’interno di un’ala della stazione del trenino Roma-Lido di Castel Fusano. Si tratta dello stesso spazio che, nel 2021, fu destinato dal X Municipio a luogo di riparo dalle fredde temperature invernali per i senza fissa dimora.

Il Centro di Accoglienza temporaneo creato due anni fa per il ricovero dei clochard durante l’inverno è ormai un dormitorio a tempo pieno

Il ricovero che dava concreta attuazione alle misure approvate a livello nazionale per sottrarre i senza tetto a sistemazioni di fortuna pericolose per la loro salute è ancora operativo, apre intorno alle sette di sera, sulla porta esterna che viene chiusa con un lucchetto nelle ore diurne, campeggia una bandiera della Comunità di Sant’Egidio la quale, interpellata, non è tuttavia in grado di confermare se la struttura sia gestita dai suoi volontari.

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L’ala della Stazione Metromare di Castel Fusano in cui è ospitato il dormitorio pubblico -canaledieci.it

Dando un’occhiata all’interno dei locali si vedono giacigli con materassi nuovi, vestiti puliti e ordinati appesi alle stampelle e scarpe accoppiate e ordinatamente riposte su un pavimento che appare curato e tirato a lucido.

Il bando per l’appalto del servizio degli spazi dell’ex bar della stazione, in origine destinati ad accogliere al massimo dieci persone, prevedeva che la Regione Lazio dovesse provvedere alla loro sanificazione, secondo quanto stabilito dalle misure di contenimento della pandemia da coronavirus e mettesse a disposizione degli ospiti i servizi igienici pubblici durante le ore notturne (leggi qui). Lo scorso Natale, tra l’altro, il piano freddo fu realizzato attraverso tensostrutture allestite dalla Croce Rossa nella zona di Ostia centro (leggi qui). Quello di Castel Fusano doveva essere un Centro di Accoglienza Temporaneo che sembra essersi trasformato in un rifugio permanente di cui gli stessi dipendenti della stazione ferroviaria, però, affermano di non sapere nulla.

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Una veduta dell’interno dei locali adibiti a ricovero dei clochard nella Stazione di Castel Fusano -canaledieci.it

E mentre l’assedio dei senza tetto si stringe intorno alle case del quartiere c’è chi sente di dover modificare le proprie abitudini soprattutto negli orari in cui strade un tempo frequentabili in qualsiasi orario non infondono più la stessa sicurezza. “Domani mattina -dice Laura, nome di fantasia di una donna che vive in zona dagli Anni Ottanta- dovrò alzarmi alle 5.30 per prendere la metropolitana qui sotto, ma mi farò accompagnare da mio padre perché persino nel mio palazzo è capitato di ritrovare poveri sbandati in totale stato di agitazione. Non è questo il modo di prendersi cura di persone che dovrebbero essere assistite invece di essere abbandonate in mezzo a una strada e diventare, così, anche un problema di sicurezza pubblica”.

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