Villaggio San Francesco: accelera l’iter per vendere le case popolari, i nuovi requisiti

Una risoluzione del X Municipio apre la strada alla modifica dei criteri fissati dal Comune per la dismissione delle case popolari del Villaggio San Francesco

Parte dal X Municipio l’iniziativa per accelerare la vendita a privati le case del Villaggio San Francesco sorte nell’immediato dopoguerra tra l’attuale abitato di San Giorgio d’Acilia, da un lato, e quello di Dragoncello, dall’altro. Si tratta di 52 palazzine per un totale di 226 appartamenti all’interno dei quali si cela anche la storia di molti operai che rinunciarono alla metà della loro retribuzione pur di realizzare il sogno di vivere in case degne di questo nome tirate su, con sacrificio e sudore, mattone dopo mattone.

Una risoluzione del X Municipio apre la strada alla modifica dei criteri fissati dal Comune per la dismissione delle case popolari del Villaggio San Francesco

A rendere possibile quello che fu uno dei tanti miracoli del boom economico italiani negli Anni Cinquanta furono i finanziamenti del Vaticano, che mise a disposizione di un progetto abitativo nato da un Comitato formato da laici e cattolici 50 milioni di lire cui se ne aggiunsero circa altri 80 per volontà di alcuni istituti bancari privati.

Il Villaggio San Francesco fu quindi donato all’amministrazione comunale di Roma facendo salvi i diritti di abitazione previsti a favore degli assegnatari. Nel 2006 con la deliberazione numero 203 dell’11 dicembre l’amministrazione comunale avviò un piano di dismissioni del complesso che si arenò sugli ostacoli burocratici derivanti proprio dallo status giuridico dei singoli appartamenti (leggi qui) i quali, a differenza di tanti altri immobili di edilizia pubblica residenziale realizzati dal comune con fondi propri, in molti casi furono realizzati dagli stessi residenti rinunciando, appunto, al compenso riconosciuto ai tanti manovali impegnati nella realizzazione del villaggio.

Con una risoluzione approvata nei giorni scorsi, il consiglio del X Municipio è intenzionato a riprendere le procedure necessarie per consentire la vendita delle case modificando, in modo sostanziale, i requisiti fissati nel 2006 per fare in modo che i residenti del Villaggio possano acquistare le case in cui vivono a condizioni di particolare favore evitando, in questo modo, ricorsi e impacci burocratici non superabili dalle leggi relative alla dismissione degli immobili pubblici applicate impropriamente al caso concreto dalle precedenti amministrazioni.

L’Assemblea capitolina dovrà quindi approvare un atto che, riconoscendo l’atipicità del caso Villaggio San Francesco rispetto alla totalità del patrimonio comunale, faccia salvi i diritti degli assegnatari. Questione complessa anche perché, a differenza di quanto previsto nell’atto di donazione delle palazzine all’amministrazione locale negli Anni Cinquanta, l’ente locale non ha mai provveduto agli obblighi di manutenzione straordinaria, scaricando sulle tasche degli abitanti i relativi costi con il risultato che gli sforzi fatti negli ultimi settant’anni dai privati non hanno impedito il progressivo degrado delle palazzine molte delle quali sono fatiscenti.

Gli immobili dovranno essere valutati alla luce dello stato di degrado in cui versano e venduti a parenti e affini prevedendo agevolazioni ad hoc per gli assegnatari

Per poter accelerare la vendita degli immobili il X Municipio farà pressioni sul Comune e sul Dipartimento competente affinché gli appartamenti, ora occupati dai familiari di chi li ricevette in assegnazione possano essere venduti a prezzi che tengano conto del loro reale valore, anche a parenti e affini senza limiti di gradazione purché dimostrino la loro appartenenza al nucleo famigliare originario.

I primi assegnatari, ormai in gran parte deceduti, potranno rimanere nei loro appartamenti alle attuali condizioni di locazione mentre, dopo il loro decesso, in caso di assenza di altri successori l’appartamento ritornato in possesso dell’amministrazione verrà posto in vendita con diritto di prelazione per gli abitanti del Villaggio San Francesco.

Poiché non tutti gli aventi diritto potrebbero avere a disposizione le risorse per acquistare gli immobili ricevuti in “linea di successione” dovranno essere previste modalità di finanziamento diversificate in base alle possibilità dei singoli acquirenti con contratti di compravendita basati sul meccanismo del “rent to buy”, della vendita graduale con patto di riscatto finale e anche mediante finanziamenti agevolati e garantiti dall’amministrazione.

Poiché nel corso degli anni molte famiglie hanno eseguito all’interno delle proprie case modifiche abusive la risoluzione approvata dal X Municipio stabilisce anche che la nuova normativa di modifica alla deliberazione de 2006 dovrà prevedere specifiche modalità di sanatoria di questi manufatti.

Sin qui gli aspetti meramente tecnici della questione. Di tutt’altro tenore e peso saranno quelli di tipo politico anche perché l’atto varato dall’ente locale è già entrato nel mirino dell’opposizione e in particolare del capogruppo di Fratelli d’Italia in X Municipio, Giuseppe Conforzi, che, in una nota, ha già parlato di “stupro del diritto alla legalità” rimarcando che le case “si potranno cedere a parenti e affini, che è previsto un condono e che il tutto avviene a spese della collettività. Una vergogna per chi paga le tasse”.

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