Ariccia, autolavaggio gestito da cittadino del Bangladesh lavorava illegalmente: attività chiusa

Varie condotte illegali sono state messe in atto dal cittadino del Bangladesh, portando alla chiusura immediata del suo autolavaggio, con sequestro delle attrezzature

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Ariccia: nel paesino che rappresenta per molti uno dei centri caratteristici dei Castelli Romani, un autolavaggio abusivo gestito da un cittadino del Bangladesh è stato chiuso perchè faceva defluire le acque di scolo della pulizia delle auto con procedure illegali di smaltimento.

Varie condotte illegali sono state messe in atto dal cittadino del Bangladesh, portando alla chiusura immediata del suo autolavaggio, con sequestro delle attrezzature

Oltretutto l’uomo non aveva le autorizzazioni prescritte e creava dei danni ambientali, perchè era assente l’Aua – Autorizzazione Unica Ambientale – per lavorare come autolavaggio, cosa che ha comportato il sequestro delle attrezzature e l’immediata chiusura dell’attività.

Nel dettaglio gli inquirenti hanno certificato e scoperto che durante i vari lavaggi delle vetture, tutte le acque venivano puntualmente smaltite in modo scorretto e dannoso per l’ambiente, subito rimesse all’interno con un pozzetto di scolo munito di griglia, senza venire trattate come da procedura predisposta per legge, nè c’era la parte di documentazione che attestava il corretto smaltimento dei fanghi derivanti dalla pulizia delle auto.

Tutto era stato costruito ad arte per ingannare le autorità, in un immobile in affito, con il cittadino del Bangladesh che aveva creato un finto sistema di depurazione delle acque reflue che in realtà era solo uno specchietto per le allodole.

Per tutto questo, oltre a chiusura e sequestro attrezzature, dato che l’uomo non era iscritto neanche al registro delle imprese artigiane, è stato multato per oltre 5mila euro.

A Roma invece, all’inizio dello scorso mese d’agosto, un locale della movida capitolina è stato chiuso a seguito dell’ennesima rissa che ha provocato anche un ferito, mettendo fine all’incubo dei residenti.

Pochi giorni dopo, in un’altra operazione conclusa dai carabinieri di Colleferro, un bar-ristorante della cittadina alle porte di Roma è stato chiuso per una settimana in quanto conclamato ritrovo abituale di malviventi.

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