Roma, il sindaco Gualtieri chiede aiuto ai volontari per abbattere un alto “pino pinea”

Il Servizio giardini costretto a ricorrere in nome del sindaco alla protezione civile per eliminare un pino pericolante da un’estesa area verde della città

Che il problema di tenuta degli alberi sia ormai diventato una spina nel fianco del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri è cosa nota. Meno scontato è che, per abbattere un pino, il primo cittadino della Capitale abbia dovuto rivolgersi ai volontari della Protezione civile. A mobilitarsi sono stati gli uomini e i mezzi dell’Associazione che riunisce i vigili del fuoco in congedo della delegazione di Castel di Guido.

Il Servizio giardini costretto a ricorrere in nome del sindaco alla protezione civile per eliminare un pino pericolante da un’estesa area verde della città

Volontari che sono dovuti partire dal litorale a nord della città per raggiungere il parco del Pineto in via della Pineta Sacchetti e, per giunta, facendolo alle prime luci dell’alba. L’arcano è ben presto spiegato. Il pino in questione, infatti, era infestato da un nido di vespe orientalis, dei veri e propri calabroni che stanno letteralmente flagellando aree verdi ma anche abitazioni private in tutte le località della regione Lazio e non solo, considerando che si tratta di insetti giunti nella Penisola a bordo di aerei o navi provenienti dal Nord Africa.

Sul posto, ad attendere i volontari dell’Associazione di Castel di Guido c’erano alcuni addetti del Servizio Giardini del Comune di Roma Capitale che ha sollecitato l’intervento di uno specialista, l’apicoltore Walter Peluzzi il quale è stato, di recente, protagonista di altre complesse bonifiche tra cui una effettuata presso uno stabilimento balneare di Fregene, letteralmente preso di mira, nell’occasione, da un grosso sciame di api capaci di gettare nel panico i bagnanti presenti mentre sceglievano come luogo in cui costruire il loro nuovo nido uno dei lettini della struttura (leggi qui).

Il pino di via della Pineta Sacchetti ha, invece, finito per impedire la frequentazione del parco del Pineto proprio a causa dello svolazzare continuo degli esemplari di vespe orientalis che, a differenza delle api, possono essere abbattute perché non vanno recuperate per poi essere messe di nuovo in produzione all’interno di un’arnia.

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Specialisti di questo livello il Servizio Giardini di Roma Capitale non ne ha per via dei continui tagli, peraltro effettuati da amministrazioni di diverso colore politico, alla voce di bilancio che dovrebbe alimentare la manutenzione del verde. Voce quasi totalmente svuotata con risultati che sono sotto gli occhi di tutti i cittadini, con i molteplici crolli di alberi ad alto fusto ormai invecchiati e suscettibili di mettere in grave pericolo la pubblica incolumità.

L’apicoltore dell’associazione dei vigili del fuoco in congedo si è fatto issare sino ai dieci metri di altezza del pino pinea che dopo essere stato bonificato andava abbattuto. L’operazione è durata poco più di un’ora, il nido è stato neutralizzato con l’uso di un’apposita schiuma e ripulito dai resti di insetti di dimensioni piuttosto grandi nonché di larve già pronte a schiudersi per ampliare la zona presidiata all’interno del tronco. Il sito dell’innesto è stato poi cosparso nebulizzando prodotti repellenti caratterizzati da un forte odore che impedisce il ritorno dell’infestante vespa orientalis.

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