Omicidio dell’infermiera, gli infermieri si mobilitano: cuori stampati sui camici per “Ros”

Cuori sui camici per ricordare Rossela Nappini: l'iniziativa dei colleghi degli ospedali romani

Cuori sui camici in ricordo di Rossella Nappini
Cuori sui camici: l'iniziativa degli infermieri in ricordo della collega assassinata

Cuori sui camici o disegnati sul viso. Gli infermieri romani lanciano un cuore sticker in ricordo di Rossella Nappini, per tutti Ros, la collega uccisa a coltellate lunedì scorso nel portone di casa. “Per l’infermiera del San Filippo Neri uccisa il San Carlo è con te”, postano i colleghi dell’ospedale San Carlo di Nancy da dove è partita l’iniziativa mostrando cuori rossi disegnati sulla pelle o attaccati coi cerotti sui camici.

Cuori sui camici per ricordare Rossela Nappini: l’iniziativa dei colleghi degli ospedali romani

Perché Rossella come ricordato nella fiaccolata organizzata ieri sera, venerdì 8 settembre, dai colleghi del San Filippo Neri aveva un cuore grande e sorrideva sempre. “Tesoro, come posso aiutarti?”, era la frase più ricorrente che rivolgeva ai pazienti o ai loro parenti in cerca di informazioni.

Il corteo partito dall’ospedale ha fatto tappa anche sotto casa della madre di Rossella dove l’infermiera da qualche tempo si era trasferita da Campagnano per accudire la mamma e nello stesso tempo stare più vicina al lavoro e dove invece è stata brutalmente assassinata.

Mamma Teresa, dal balcone, alla vista della fiaccolata si è coperta il viso con le mani, per nascondere le lacrime e non affondare nel dolore.

Il funerale

Il funerale dell’infermiera sarà celebrato domani mattina alle 11.30 nella cappella del San Filippo Neri, come annunciato dalla sorella Monica.

L’autopsia shock

Intanto l’autopsia rivela particolari agghiaccianti: Rossella Nappini è stata uccisa da almeno 40 coltellate.

“Sfregiata ovunque, anche alle gambe”, non si danno pace i familiari. La sezioni omicidi della Squadra Mobile è ancora alla ricerca dell’arma del delitto.

Mentre il presunto killer Adil Harrati, il marocchino con cui l’infermiera ha avuto una breve relazione in primavera, ieri, all’interrogatorio di garanzia ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.

Non ha provato nemmeno a fare dichiarazioni spontanee per difendersi. Il suo arresto è stato convalidato e il magistrato ha disposto la misura cautelare in carcere per omicidio premeditato. Sarebbe andato a casa di Rossella già col coltello in tasca.

Cuori in ricordo dell'infermiera assassinata
Cuori in ricordo dell’infermiera assassinata: l’iniziativa dei colleghi degli ospedali romani