Infernetto, la “discarica di via Wolf Ferrari è illegale”: per LabUr l’Ama va sanzionata

L'iter per l'apertura della discarica all'Infernetto, secondo gli esperti del laboratorio di urbanistica è stato attuato in frode alla fede pubblica di tutti i cittadini

La trasformazione in discarica di un’area destinata a ospitare una scuola pubblica all’Infernetto in via Wolf Ferrari è illegale e l’Ama deve essere sanzionata per averla aperta abusivamente. E’ quanto sostiene il laboratorio di urbanistica, LabUr, secondo cui il Comune di Roma Capitale e gli uffici competenti del X Municipio, nel sostenere la regolarità dell’operazione, hanno commesso comportamenti illeciti che, dal punto di vista penale, rientrano tra i delitti contro la fede pubblica.

L’iter per l’apertura della discarica all’Infernetto, secondo gli esperti del laboratorio di urbanistica è stato attuato in frode alla fede pubblica di tutti i cittadini

La vicenda ha assunto connotati di pubblico rilievo quando, alcune settimane fa, una ditta di lavori incaricata dall’Ama di procedere all’apertura di un cantiere destinato alla creazione dell’area da destinare a discarica, non solo spianò il settore interessato ma fece transitare, proprio su via Wolf Ferrari, mezzi da scavo cingolati che aprirono varie fessure sulla superficie asfaltata della strada (leggi qui).

Danni, sottolinea LabUr, che devono essere risarciti in funzione delle numerose irregolarità sino a quel compiute dall’amministrazione locale e dall’azienda municipalizzata per la raccolta dei rifiuti.

A giudizio degli esperti di LabUr i profili di illegittimità sono numerosi e la stessa cessione dell’area al Comune potrebbe essere inficiata e dunque da ritenersi non valida con la conseguente necessità di ripristinare i luoghi nella condizione antecedente all’apertura del cantiere.

Lo stesso cantiere sarebbe stato aperto in modo del tutto abusivo, mancando qualsiasi autorizzazione per il passo carrabile attraverso cui le ruspe sono passate per dare il via alle fasi di allestimento del centro di raccolta AMA all’Infernetto di via Soffredini all’angolo con via Wolf Ferrari. Un evento puntualmente certificato dal Gruppo X Mare della Polizia Locale di Roma Capitale che, il 25 luglio scorso, ha cristallizzato in un verbale di sopralluogo tutto ciò che si verificò quel giorno, tra l’altro, con pesanti ripercussioni sulla circolazione stradale nella zona.

Intanto i documenti acquisiti da LabUr dimostrano che l’area è, al momento, indicata solo come “possibile” centro per la raccolta differenziata e che, soprattutto, non è ancora nella disponibilità di Ama che si sta invece comportando come un soggetto titolare della sua piena disponibilità e quindi con pieno diritto per passare alla costruzione dei vari manufatti.

Come in un gioco di scatole cinesi sarebbero molteplici i comportamenti illegali tenuti dall’amministrazione locale tenuta, invece, a garantire la trasparenza dei suoi atti

Come in un gioco di scatole cinesi -sottolinea LabUr- da un’irregolarità se ne scopre un’altra. Il Comune ha previsto che l’area sarà un domani consegnata ad AMA in comodato d’uso (cioè gratuitamente) ma proprio per questo, anche se vi sono forti dubbi che la cessione del terreno sia effettivamente avvenuta, il comodatario, e cioè la municipalizzata, non avrebbe potuto in alcun modo cambiare la destinazione d’uso dell’area“. Area che, a tutti gli effetti, non può quindi essere trasformata con un colpo di bacchetta magica in un centro di stoccaggio rifiuti proprio, perché è stato previsto che lì debba sorgere una zona ricreativa e assistenziale con tanto di scuola materna.

L’iter che, tramite una Conferenza dei Servizi, tra i vari enti interessati doveva decidere un cambiamento alla destinazione d’uso dell’area dando così il via all’elaborazione di un progetto definitivo per la realizzazione della futura discarica, è stato avviato quattro anni fa e dovrà, in ogni caso, essere portato a termine entro i prossimi quattro mesi per stabilire se questo Centro di Raccolta all’Infernetto si deve fare e si può fare.

Si tratta, a giudizio di LabUr, di un classico “pasticciaccio” alla “romana” che appare, tuttavia, come un vero e proprio tentativo di “imbrogliare i cittadini” tenendoli completamente all’oscuro dei loro diritti e in spregio ai doveri di trasparenza amministrativa che gravano, innanzitutto sugli uffici pubblici competenti e, in particolare, su Valentina Scarfagna e Valentina Prodon, rispettivamente a capo della commissione competente del consiglio municipale e assessore all’Ambiente della Giunta locale.

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