Infernetto: tra proteste e asfalto rovinato dalle ruspe il Centro Ama si fa largo a gomitate (VIDEO)

Scene di ordinaria follia all’Infernetto per il cantiere dove sorgerà il nuovo Centro Ama di raccolta dei rifiuti

Giornata di ordinaria follia all’Infernetto con i social che insorgono contro le iniziative avviate dall’Ama per l’apertura del nuovo Centro Ama di Raccolta dei rifiuti. Questa mattina, venerdì 7 luglio 2023, intorno alle dieci del mattino, sono andate in scena immagini che hanno lasciato stupefatti i pedoni e gli automobilisti in transito su via Alfredo Soffredini dove, al posto di una scuola materna, alla fine è stata collocata l’area operativa destinata alla società municipalizzata di Roma Capitale.

Scene di ordinaria follia all’Infernetto per il cantiere dove sorgerà il nuovo Centro Ama di raccolta dei rifiuti

L’apertura in sé del Centro di Raccolta per la spazzatura non è stata specificamente oggetto di contestazione da parte dei residenti. Ciò che proprio non è andato giù è stato il sistema di militarizzazione attuato nell’area dalla ditta incaricata da Ama per l’esecuzione dei lavori di messa in opera dello stesso centro nell’area compresa tra Via Ennio Porrino, Via Alfredo Soffredini e Via Ermanno Wolf Ferrari.

Il cantiere è stato aperto una ventina di giorni fa. Il primo intervento ha messo subito in chiaro che le cose non sarebbero andate per il verso giusto. Gli operai addetti, infatti, hanno proceduto in primo luogo alla rimozione dei rifiuti ingombranti e allo sfalcio dei cespugli e della vegetazione accatastando, tuttavia, il tutto lungo via Alfredo Soffredini dove il materiale di risulta è stato abbandonato.

Questa mattina le scene di ordinaria follia che hanno fatto tracimare i social di proteste indignate. Una ruspa si è aperta un varco sul lato del terreno adiacente a via Ermanno Wolf Ferrari creando immediate difficoltà alla già intensa circolazione di veicoli privati e mezzi di traporto pubblico. Dopo essersi ricavata uno spazio che consentisse di accedere all’area del cantiere il cingolato ha ripreso la sua strada in assenza di qualsiasi controllo da parte delle pattuglie della Polizia locale e ha lasciato profonde tracce sull’asfalto massacrando ulteriormente la già disastrata sede stradale.

I cittadini infuriati si chiedono chi abbia mai potuto autorizzare uno sfacelo del genere e ricordano all’Amministrazione che il quartiere, caratterizzato da un’area di 532 ettari attende ormai da 30 anni un piano regolatore particolareggiato, sottolineando che, proprio dove sta sorgendo il Centro di raccolta Ama, era prevista la costruzione di una scuola materna.