Sono cinque le fototrappole posizionate dal X Municipio per contrastare la creazione di discariche sulla Litoranea ma il fenomeno prosegue imperterrito. E, anzi, si è esteso anche al lungomare cittadino.
Il X Municipio ha posizionato cinque fototrappole per bloccare gli sozzoni ma il rilascio dei rifiuti continua senza contrasto
Fa flop la campagna contro gli sozzoni annunciata anche dalle nostre telecamere dall’amministrazione del X Municipio. Gli occhi elettronici disposti sulla Litoranea, tra la spiaggia libera di Castelporziano e quella di Capocotta, non hanno minimamente scalfito il fenomeno che, anzi, si è esteso anche su lungomare Lutazio Catulo.
Sono cinque le fototrappole posizionate su indicazione del X Municipio a spese della Regione Lazio e della Città Metropolitana di Roma lungo la via Litoranea. Si trovano sul lato della tenuta presidenziale rispettivamente al km 10,000, al km 9,000, al km 8,200, davanti al Settimo cancello (lato mare) e, l’ultima, tra Primo e Secondo Cancello.
Le telecamere inquadrano la strada e, forse proprio per questo, lasciano fuori campo le insenature della macchia mediterranea all’interno delle quali gli incivili continuano a sversare indisturbati mobili rotti, vecchi elettrodomestici, materassi, calcinacci e ogni altro rifiuto che dovrebbe essere conferito nelle isole ecologiche.
Un’assenza di efficace contrasto del fenomeno sta trasformando in discarica a cielo aperto anche la strada che corre parallela a lungomare Lutazio Catulo. Montagne di rifiuti ingombranti si stanno accumulando giorno dopo giorno alterando il panorama che per altre località marittime sarebbe vanto. La mancanza di pene severe contro quegli sozzoni e l’inadeguatezza dei mezzi di lotta al fenomeno rendono quel tratto di lungomare un pessimo biglietto da visita della città e sarebbe ora che l’amministrazione pubblica si muovesse.
