Roma, si rompe l’aneurisma: paziente salvato in 45 minuti

L'intervento record al Gemelli su un aneurisma di dieci centimetri. La famiglia del paziente: da miracolo

Si rompe l’aneurisma della aorta addominale paziente salvato in 45 minuti. Intervento record la notte di Ferragosto al Policlinico Gemelli: un paziente giunto in fin di vita è stato strappato alla morte in poco più di mezzora. Una vittoria dei medici, una rinascita per il signor Ezio.

L’intervento record al Gemelli su un aneurisma di dieci centimetri. La famiglia del paziente: da miracolo

Era nella sua casa di Marina di Cerveteri quando ha iniziato a sentirsi male, la figlia l’ha trovato accasciato sul pavimento con dolori lancinanti alla pancia. Così prima la corsa all’ospedale di Bracciano, poi il trasferimento in ambulanza al Gemelli in piena notte.

Arrivato d’urgenza al pronto soccorso, Ezio Sellati, questo il nome dell’uomo che ha un banco di alimentari al box 28 del mercato del parco alla Garbatella, non aveva un semplice dolore al petto I suoi problemi erano causati da un aneurisma di dieci centimetri nella aorta addominale. A rivelarlo la tac.

A questo punto al Gemelli è scattata la corsa contro il tempo per tentare di salvare l’uomo, 82anni compiuti, “arrivato — precisa Giovanni Tinelli, professore associato di Chirurgia vascolare e responsabile del percorso clinico assistenziale della Patologia aortica — in arresto cardiocircolatorio”.

Il paziente da ieri è stato trasferito in riabilitazione cardiologica sempre al Gemelli dove ha incontrato e salutato l’equipe che l’ha salvato.

Nel percorso aortico, negli uomini superiori ai 70 anni, l’aterosclerosi può indebolire la parete dell’aorta soprattutto sotto le arterie renali e dare luogo a un aneurisma, una dilatazione, detta il killer silente. L’uomo aveva un aneurisma di 10 centimetri dell’aorta addominale”, spiega il professor Tinelli.

Un salvataggio delicatissimo: “Purtroppo – aggiunge il professor Tinelli – arriva in Pronto soccorso in arresto cardiocircolatorio, a quel punto nella sala rossa i rianimatori sono intervenuti con manovre di rianimazione, massaggio cardiaco e supporto farmacologico. Ma il paziente non si riprendeva. Dopo venti minuti di massaggio cardiaco, l’ultima possibilità, prima di dichiarare la morte: utilizzare un sistema di stop bleeding mini invasivo con l’introduzione di un pallone aortico dall’arteria femorale, prima di dichiarare la morte”.

A strapparlo alla morte più camici bianchi: il dottor Filippo Bongiovanni e il dottor Domenico Grieco, l’anestesista Nicola Conticolo, il chirurgo vascolare Marco Natola. “Ebbene, una volta gonfiato il pallone a monte della rottura, il paziente comincia ad avere una minima attività cardiaca e viene portato in sala operatoria d’urgenza per un intervento di sostituzione dell’aorta addominale infrarenale e riparazione di una vasta fistola aortocavale”.

La famiglia: “Le speranze minime di vita, al Gemelli un intervento miracoloso”.