E’ stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di lesioni gravi l’agente di polizia in servizio al Commissariato Romanina che la sera del 9 agosto intervenuto con un collega per un sospetto furto in corso in un appartamento ha aperto il fuoco e ha sparato colpendo a un fianco il proprietario, un 33enne in quel momento solo in casa.
L’agente accusato di lesioni gravi. L’avvocato della vittima: “Il reato va riqualificato”
Quanto è accaduto sarà ricostruito, come anticipato da Canaledieci, dai file audio acquisiti dal sistema di videosorveglianza interno all’abitazione, in zona Anagnina. Gli investigatori – il pm Silvia Sereni ha delegato gli uomini della Mobile – potranno valutare le voci e i rumori, compresa l’esplosione del colpo, senza, però, potersi avvalere dei video in quanto la telecamera era fuoriuso.
L’agente ha riferito di premuto il grilletto della pistola di ordinanza mentre l’uomo si sta lanciando velocemente contro di lui. Circostanza smentita dalla famiglia. “Non c’erano ladri in casa e nostro figlio non ha aggredito nessuno. E’ un lavoratore e non fa uso di droghe. Era a casa, solo, avrà avuto paura quando ha sentito quelle presenze”.
A segnalare il probabile furto in corso un vicino che aveva sentito dei rumori e dei lamenti provenire dall’appartamento. Pare che l’uomo – come anche gli agenti poi – avesse provato anche a bussare, ma dall’appartamento non rispondeva nessuno.
Il giovane è tuttora intubato e sedato in ospedale. “Il colpo – specifica il legale della famiglia, l’avvocato Mario Murano – ha sfiorato l’arteria femorale. Contiamo che il magistrato riqualifichi il reato in tentato omicidio con dolo eventuale”.
Non dotati di taser
Dai primi accertamenti sembra che i due agenti – di cui uno ancora nell’anno di prova e l’altro con due anni di servizio – avessero poca esperienza tanto che non avevano ancora svolto il corso per maneggiare il taser. In alternativa avrebbero potuto usare la pistola elettrica.
