Roma, punto da un calabrone: giardiniere rischia la vita

Il giardiniere aveva smosso involontariamente un nido di vespe orientalis: le punture di uno o più calabroni gli hanno fatto rischiare la vita

Un calabrone

Va in shock anafilattico dopo la puntura di un calabrone. Ha rischiato la vita l’altro giorno un giardiniere impegnato in una villa privata a Trigoria. L’uomo si è salvato solo grazie alla vicinanza col pronto soccorso del Campus Biomedico dove è stato subito sottoposto a un trattamento specifico.

Il giardiniere aveva smosso involontariamente un nido di vespe orientalis: le punture di uno o più calabroni gli hanno fatto rischiare la vita

A rischiare grosso un giardiniere. L’intervento del personale del 118 risale martedì 11 luglio.
L’uomo, che stava lavorando come giardiniere in un’abitazione privata, si è trovato davanti un nido di vespe orientalis e uno più calabroni lo hanno punto. L’uomo, un sessantenne, ha perso immediatamente i sensi ed è andato in shock anafilattico, forse anche a causa di una allergia specifica.

Trasportato al pronto soccorso del Campus, proprio a Trigoria, è stato sottoposto a un trattamento speciale con un farmaco salvavita, adrenalina o epinerafina, somministrato in via endovenosa. Tanto è bastato per salvargli la vita, dopo poche ore le dimissioni.

I calabroni nelle case

Nidi di api ma anche di vespe orientalis. I giardini ma anche le case dei romani diventano sempre di più rifugio di colonie di insetti.

Pochi giorni fa scoperto a Monteverde un nido di vespe orientalis nel bagno di un appartamento a Monteverde. Si erano annidate nell’intercapedine.

Altro nido di vespe orientalis rimosso in una casa a Roma, stavolta a Monteverde. “Avevo una paura folle – ha raccontato dopo la cattura la signora Elisabetta – le vedevo volare in casa e avevo paura che mi aggredissero”. La signora per risolvere il problema allora ha chiamato il naturalista di Morlupo Andrea Lunerti, da settimane alle prese con api, vipere, tartarughe azzannatrici.

Mai avvicinarsi ai nidi di calabroni. Possono essere molto pericolosi – avverte – Per la messa in sicurezza devono intervenire gli specialisti con appasite tute e apparecchiature“.