Parco della Madonnetta, in un VIDEO “ieri e oggi” le immagini della vergogna

Parco della Madonnetta, le immagini sui social in queste ore ricordano di un sogno di 23 ettari di verde

Sono alcune immagini pubblicate in queste ore, a ricordarci da vicino quel che resta di un sogno di circa 23 ettari di verde, che un tempo offriva spazi attrezzati per lo sport ad uso pubblico e gratuito, alberi, panchine, e tutto quello che di bello può contribuire a rendere un parco un luogo dove rinfrancarsi dal rumore della città.

Stiamo parlando del Parco della Madonnetta, in un reportage di Josef Mungo che mostra “il prima e il dopo” dell’impianto, e pubblicato da Andrea Ciabocco, ex concessionario del punto verde qualità, che provocatoriamente scrive: “Solo per stomaci forti“, parlando delle condizioni in cui versa oggi la struttura.

Parco della Madonnetta, le immagini sui social in queste ore ricordano di un sogno di 23 ettari di verde

E’ uno scenario di degrado inaccettabile, quello che ormai da troppo tempo è costretta a vedere la comunità di residenti che vive in prossimità del Parco della Madonnetta, in stato di abbandono e drammaticamente legato anche ai fatti di cronaca che lo hanno reso teatro di un’aggressione con la morte del giovane Riccardo Pica.

“Una sofferenza – commenta Biagio Caputi -. Sono stati capaci di distruggere un patrimonio a disposizione del nostro territorio, e che la politica ha sottratto senza riuscire a recuperare da anni. Ma in che mani stiamo? Dopo Marino e la Raggi con il suo esercito e le promesse “ci pensiamo noi!”, le macerie sono rimaste ancora lì, a fare da vetrina del degrado, utile solo ai nuovi annunci della politica ma con un nulla di fatto sugli interventi di recupero, nonostante  la morte del giovane!.

Promesse ed annunci ripetuti ma mai mantenuti, pesano sul dramma della Famiglia di un innocente che attende giustizia dal 2021.

Attesi anche gli interventi che dovevano sistemate le recinzioni, anche per evitare, ai ragazzi, di entrare e trovarsi di fronte ai pericoli, le devastate condizioni dei bellissimi impianti, che erano un punto di eccellenza e di ritrovo per gli sportivi, ora trasformati in dormitorio per senza fisa dimora e attività illecite.

Una sentenza della Corte dei Conti del Lazio, arrivò dopo gli accertamenti svolti a seguito della denuncia nel 2016 dell’allora concessionario dell’ex punto verde qualità, che segnalò alla magistratura contabile il comportamento di cinque dirigenti comunali, poi condannati a versare nelle casse del comune circa 500 mila euro, per aver affrettato il pagamento  per conto del concessionario, di alcune rate di mutuo che lui aveva stipulato con le banche per realizzare il Parco, nonostante la sua richiesta di non pagarle vista la fideiussione inesistente.

La immagini del passato: campi da tennis e mini-tennis, i campi di calcetto e calcio ad 8, oltre alle piscine e le palestre

Il Punto verde qualità Parco della Madonetta era un’area verde di circa 230.000 mq (23 ettari), con una forma rettangolare allungata delle dimensioni di circa 160m di larghezza e di circa 1200m di lunghezza, e sorto sull’andamento degradante dalla Via di Acilia fino al quartiere della Madonnetta.

Una collocazione che lo rese il punto di incontro di giovani, anziani, famiglie e sportivi di tutto il X Municipio e non solo, con ampie distese di verde che permettevano lunghe passeggiate nella natura, i campi da tennis e mini-tennis, i campi di calcetto e calcio ad 8, oltre alle piscine e le palestre, per lo svolgimento di tutte le attività sportive.

All’interno del Madonnetta Fitness Park nel Parco, in via Molajoli, a metà strada tra via di Acilia e via di Macchia Saponara, la prima attività a nascere fu il Tennis, sport principe proprio grazie ad Andrea Ciabocco, maestro di tennis da più di 30 anni, con la Virtus Roma T.C

Fiore all’occhiello dell’attività, era poi lo sport per i disabili, con addirittura l’organizzazione  di Campionati Regionali e Italiani di Nuoto per disabili e il Master Nazionale di tennis in Carrozzina.

Un patrimonio oggi in abbandono sul quale l’associazione “Salviamo il Parco della Madonnetta” da tempo ha lanciato l’allarme.

Una ferita aperta per tutta la comunità: parla l’ex concessionario

Continuo a seguire le vicende del Parco della Madonnetta da privato cittadino e spesso vengo contattato da qualcuno che mi chiede notizie o che, come accaduto ieri, mi manda un proprio contributo alle sorti del Parco. Ieri ho pubblicato un video inviatomi da un ragazzo che lo ha realizzato come lavoro per i suoi studi universitari, e come al solito in questi casi, si risvegliano le coscienze” – spiega Andrea Ciabocco

Val la pena di ricordare ancora una volta quell’Odissea non poi così lontana negli anni: “Il problema della società concessionaria del Parco della quale ero amministratore è stato solo un problema finanziario e non economico -spiega -, che fu creato dal Comune stesso che a più riprese ha cambiato le regole del gioco a partita iniziata truccando le carte. Dalla nascita di nuovi impianti non programmati per i Mondiali di Nuoto del 2009, nuovi Punti Verdi Qualità con convenzione più favorevole e mutui più convenienti e così via. Sarebbe bastato prenderne atto e correre ai ripari accordandomi un allungamento del piano di rientro dei mutui e un allungamento della concessione, sarebbe bastato applicare il Codice degli Appalti. Ma come, se non si riusciva a capire che era solo un problema finanziario? Si è arrivati così alla revoca della concessione, per la gioia di qualcuno – sottolinea Ciabocco – che ha tramato alla mie spalle. In poco tempo forse pensava di riuscire a mettere le mani su quel gioiello e gestirlo senza quel visionario che dava spazio a tutti e una possibilità a tutti. Ma tra tutto – continua -, non aveva previsto che dall’altra parte c’era una persona onesta capace di lottare strenuamente per farsi riconoscere le proprie ragioni affiancato, anche fisicamente, da un gruppo di eroici cittadini componenti del Comitato Salviamo il Parco della Madonnetta.

E’ stata la resistenza che ha portato purtroppo alla distruzione odierna, prosegue l’ex concessionario: “Chi tramava nell’ombra pensava che io ragionassi come lui e che, una volta revocato, avrei cercato un accordo o che fossi già pronto a scappare con un gran bottino. Nulla di tutto ciò è accaduto. Non ho cercato nessun accordo certo delle mie ragioni. Non avevo nessun bottino. Ho cercato fino all’ultimo una via di uscita allungando a dismisura i tempi. ma più il tempo passava e maggiori erano le distruzioni e gli atti vandalici. La mia onestà ha talmente spaventato chi tramava nel buio da non dargli neanche il coraggio di avvicinarmi per propormi un accordo”.

Oggi secondo quanto riferisce lo stesso Ciabocco, sarebbe pronto un bando per le macerie. Appresa la notizia avrebbe commentato: “Forse con questo bando qualcuno uscirà allo scoperto, o forse, visto che non è più conveniente, lascerà lì le macerie” – conclude.

Video e foro di copertina di Josef Mungo