Roma, camionista a processo con giudizio immediato per la morte di Alessia Sbal

Il camionista che nel dicembre scorso ha travolto l'estetista romana ferma accanto alla sua macchina sulla corsia d'emergenza del Raccordo andrà subito a processo, sospettato anche per omissione di soccorso

ASL-ROMA6-VINCE-RICORSO-TAR-PEDIATRIA-NEONATOLOGIA-
Immagine di repertorio.

Roma: la procura capitolina ha deciso che il camionista coinvolto nell’incidente dove ha perso la vita Alessia Sbal, estetista romana che era alla guida della sua auto e aveva accostato temporaneamente sulla corsia d’emergenza del Raccordo, dovrà andare subito a processo con giudizio immediato, senza celebrare l’udienza preliminare.

Il camionista che nel dicembre scorso ha travolto l’estetista romana ferma accanto alla sua macchina sulla corsia d’emergenza del Raccordo andrà subito a processo, sospettato anche per omissione di soccorso

Sospettato per il reato d’omicidio stradale, cosa che invece nei giorni immediatamente successivi al sinistro era stata esclusa.

Adesso invece il camionista dovrà rispondere davanti al giudice in quanto indagato anche per omissione di soccorso, in quanto dalle risultanze investigative condotte fino ad ora, risulterebbe che l’autotrasportatore di 47 anni avrebbe inoltre avuto un duro alterco con la vittima ferma nei pressi della sua Panda vicino allo svincolo per Casalotti, litigando con la donna e subito dopo sarebbe salito sul suo mezzo pesante e l’avrebbe travolta dopo aver compiuto una manovra pericolosa e improvvida per tornare sulla corsia di marcia e andare via.

Lo scontro fatale dove Alessia Sbal è stata travolta, dunque, avrebbe avuto in precedenza una coda di nervosismi tra l’automobilista e l’autotrasportatore, dato che, in una ricostruzione che andrà approfondita dal 47enne davanti al magistrato, il camionista avrebbe colpito per cause ancora da accertare l’utilitaria dell’estetista.

Per tutta risposta la donna avrebbe chiesto a gran voce al conducente del Tir di accostare sul Grande Raccordo Anulare per verificare i danni e avrebbe telefonato molte volte alla polizia stradale e alle forze dell’ordine per segnalare l’avvenuto incidente e tra le tante chiamate avrebbe contattato per essere aiutata anche una sua amica.

L’amica della vittima, di fatto, al cellulare avrebbe sentito in tempo reale Alessia morire venendo investita dal camion che se ne stava andando.

Al contrario il camionista si è sempre difeso sostenendo che dalla visuale che aveva una volta a bordo del suo veicolo non gli era fisicamente stato possibile accorgersi di aver centrato in pieno la 43enne e su questo punto gli inquirenti vogliono vederci chiaro.

Difatti successivamente il conducente del camion è stato messo agli arresti domiciliari e alla prima accusa si è aggiunta quella che lo vede sospettato anche d’omissione di soccorso, perchè, al contrario, chi indaga sostiene il fatto che lui si sia accorto chiaramente d’aver investito la Sbal ma si sia comunque allontanato.

Se vuoi approfondire queste vicende, clicca sulle parole chiave colorate in arancione e accedi agli articoli dedicati.

Ricordiamo sempre ai nostri lettori che l’indagato e qualsiasi sospettato va ritenuto presunto innocente fino all’emissione di una definitiva sentenza di condanna e fino all’ultimo grado di giudizio, con le prove che si formeranno nel corso del processo.

Per aggiornamenti in tempo reale sul traffico e ricevere ulteriori informazioni, vi ricordiamo il nostro servizio in collaborazione con Astral in questa pagina.